Nel pieno delle festività natalizie, quando molto paesi occidentali si concedono una pausa, la Cina tiene processi giudiziari per reprimere le voci di dissenso verso il governo centrale. Ma anche per intimorire chiunque voglia raccontare le negligenze del Partito comunista cinese. Ieri l’ennesimo esempio di giornalismo dipendente ha ricevuto una sentenza esemplare. La blogger Zhang Zhan è stata condannata dal tribunale del popolo di Shanghai a quattro anni di reclusione con l’accusa di aver diffuso «false informazioni» sui social media sulla risposta del governo cinese all’epidemia di Covid-19 nella città di Wuhan, oltre ad aver rilasciato interviste ad alcuni media...