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Pyongyang e Mosca. Un intreccio di relazioni che rimanda ai fantasmi del «campo socialista»

Pyongyang e Mosca. Un intreccio di relazioni che rimanda ai fantasmi del «campo socialista»Kim Il-sung al congresso del partito dei lavoratori nel 1946

I precedenti Dal primo incontro tra Kim Il Sung e Stalin nel 1949 all’accordo economico del 2014, i rapporti tra Repubblica popolare democratica della Corea del Nord e Russia hanno profonde radici storiche e nella storia diplomatica tra i due paesi

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 26 aprile 2019

I rapporti tra Repubblica popolare democratica della Corea del Nord e Russia hanno profonde radici storiche e nella storia diplomatica tra i due paesi, e in primo luogo di quel che fu il «campo socialista», da precedere persino la nascita dello Stato asiatico nel 1945. Il fondatore della Repubblica Kim Il Sung, il nonno dell’attuale leader del paese Kim Jong-un, dopo essere sfuggito alla persecuzione dell’esercito giapponese che occupava la Corea negli anni ’30, si diresse verso il territorio sovietico. Insieme ad altri partigiani si unì poi all’88a Brigata internazionale fucilieri del Fronte dell’Estremo Oriente dell’esercito sovietico.

E nel 1945, dopo la liberazione della Corea, Kim Il Sung, aiutato dall’esercito sovietico, tornò in patria viaggiando su un treno blindato. Prima della vittoria di Mao in Cina l’alleato principale di Kim fu proprio l’Urss che nel 1948 fu il primo Stato a riconoscere ufficialmente la Corea del Nord. E l’Urss fu anche il paese che più si prodigo nel 1950 per sostenere materialmente lo Stato comunista durante il conflitto con gli Usa e la Corea del Sud, quando la Cina appena uscita da una pluridecennale guerra interna non poté fare granché per sostenerne lo sforzo bellico.

IL PRIMO VIAGGIO di Kim Il Sung in Urss risale al 1949, e in quella occasione Stalin fece dono al leader coreano di un treno con vagoni blindati. Il 4 settembre 1952, a Mosca, secondo i dati dell’archivio sovietico pubblicati di recente, si tennero negoziati tra Josif Stalin, Kim Il Sung e il capo militare cinese Peng Dehuai. Le parti discussero delle questioni del supporto militare ed economico alla Corea del Nord.

Nell’estate del 1956, Kim Il Sung fece un tour nell’Urss, nell’Europa orientale e in Mongolia. Dal 4 al 5 giugno a Mosca, incontrò Nikita Krusciov. I negoziati per una maggiore assistenza economica alla Corea però si conclusero con un fallimento. Infatti Krusciov criticò le manifestazioni di «stalinismo e il culto della personalità di Kim Il Sung» e gli consigliò di «prendere misure appropriate» per porre rimedio alla situazione. Tuttavia quando le relazioni tra Cina e Urss peggiorarono e si trasformarono in guerra ideologica per il controllo del movimento comunista internazionale Kim Il Sung assunse sorprendentemente una posizione neutrale.
Durante la visita del luglio 1961 a Mosca, Kim firmò con Leonid Breznev un Trattato di amicizia, cooperazione e assistenza reciproca, che prevedeva, in particolare, il sostegno militare dell’Urss alla Corea del Nord in caso di conflitto.

Nel 1966 e nel 1968 in Unione Sovietica si tennero ancora due incontri segreti tra Kim Il Sung e Breznev (il primo ebbe luogo sull’incrociatore missilistico Varyag). Negli anni ’70, lo sviluppo attivo dei programmi nucleari nordcoreani iniziò proprio con l’assistenza diretta dell’Urss e della Cina.

KIM IL SUNG VISITÒ di nuovo l’Urss solo dal 16 al 27 maggio 1984, durante un tour nei paesi socialisti (nessuna delle parti ufficialmente diede spiegazioni sulle ragioni della lunga pausa nelle visite del leader nordcoreano in Urss). Durante questa visita, Kim Il Sung concordò con Kostantin Chernienko, allora segretario generale del Pcus, la costruzione di una centrale nucleare con l’assistenza tecnica sovietica. Tuttavia, a causa del crollo dell’Urss, il progetto non fu mai implementato.

L’Urss fu il principale partner commerciale della Repubblica popolare coreana: nel 1990 il 53,3% del commercio estero nordcoreano avveniva con Mosca e il fatturato commerciale dei due paesi era pari a 2,2 miliardi di dollari.

Dopo il crollo dell’Urss e l’avvento al potere in Russia di Boris Eltsin, i contatti tra la Russia e la Corea del Nord si diradarono. Ma con l’ascesa al potere di Vladimir Putin però furono raggiunti accordi per intensificare i contatti politici e ripristinare la cooperazione economica.

Il 5 maggio 2014 maggio fu firmato anche un accordo per la cancellazione di tutti i debiti coreani con la Russia (oltre 11 miliardi di dollari). La Corea del Nord ha ricambiato il «gesto di amicizia» riconoscendo l’unificazione della Crimea alla Russia.

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