Ieri il presidente russo Vladimir Putin, in un discorso alla riunione allargata del collegio del ministero della Difesa, ha affermato che la Russia considera ancora gli ucraini un «popolo fratello» e ha aggiunto che l’attuale situazione in Ucraina è «una tragedia».

La responsabilità di questa situazione, ha affermato Putin, è «della politica di paesi terzi che ci hanno spinto dove siamo». Il presidente ha poi promesso di dare alle forze armate tutto ciò che serve per continuare la guerra: «Verranno presto dispiegati i missili balistici intercontinentali Sarmat», aggiungendo che non ci sono limiti finanziari per la fornitura di nuovi armamenti. Putin ha concluso affermando che la Russia raggiungerà tutti gli obbiettivi della sua «operazione speciale», senza che questo gravi sull’economia interna e sulla popolazione russa.

Ha parlato anche il ministro della Difesa Sergei Shoigu affermando che l’esercito deve essere ampliato fino ad arrivare a 1,5 milioni di unità. Per questo il ministro ha proposto di alzare la fascia di età per il servizio militare, portandola da 18-27 anni a 21-30. A Mariupol e Berdiansk, entrambe città occupate, Shoigu ha affermato: «Prevediamo di stabilirci delle basi per le navi di appoggio e i servizi di soccorso»