Putin e Kim al cosmodromo. Brindisi contro l’Occidente
Russia La teatrale visita del leader nordcoreano in Russia per rafforzare la cooperazione militare. Nel sito simbolo della potenza russa tutto è stato accuratamente preparato per ottenere il massimo effetto mediatico e destare la massima apprensione nel blocco filo-Ucraina
Russia La teatrale visita del leader nordcoreano in Russia per rafforzare la cooperazione militare. Nel sito simbolo della potenza russa tutto è stato accuratamente preparato per ottenere il massimo effetto mediatico e destare la massima apprensione nel blocco filo-Ucraina
Nelle profondità della Siberia orientale, Vladimir Putin ha incontrato ieri il suo collega nordcoreano Kim Jong-un, in un vertice concepito per irritare il blocco occidentale. Tutto è stato accuratamente preparato per ottenere il massimo effetto mediatico, a partire dalla scena, il cosmodromo di Vostochnj, una delle principali basi della potenza russa, sito nella regione dell’Amur. Ad accentuare la teatralità dell’evento, il leader della Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) è giunto in treno, lo stesso mezzo usato da suo padre e suo nonno nelle loro visite ai dirigenti sovietici. Ad attenderlo vi era una delegazione di alto livello, che oltre a Putin e al capo degli Esteri Lavrov includeva il ministro della Difesa Shoigu e quello dell’Ecologia Kazlov (inviato alla frontiera a dare il benvenuto a Kim.
Fino all’ultimo, la diplomazia russa ha mantenuto un assoluto riserbo sul contenuto delle trattative, così da accrescere l’apprensione occidentale. Chiaramente, dopo che il terreno era stato preparato dalla visita di Shoigu Pyongyang a fine luglio, la cooperazione militare è stata al centro dei colloqui. Se non sembra ipotizzabile l’invio di personale militare nordcoreano sul fronte ucraino, la Rpdc rimane il paese più militarizzato del mondo, con immensi arsenali di munizioni di impostazione sovietica. Seppur datate, tali riserve possono ora contribuire in modo efficace allo sforzo bellico dell’artiglieria russa. Di converso, la Russia può fornire importanti apporti al potenziale missilistico nordcoreano, spada di Damocle pendente su Corea del Sud e Giappone. Nei confronti di quest’ultimo, proprio mentre il leader nordcoreano viaggiava verso Vostochnj, Pyongyang ha effettuato dei lanci dimostrativi di missili balistici. Tali “messaggi” ricevono un chiaro beneplacito da parte di Mosca, altamente irritata dal massiccio coinvolgimento dei due paesi nel supporto all’Ucraina all’interno della coalizione occidentale.
IN PROSPETTIVA GEOPOLITICA, il giorno dopo la conclusione dell’ottavo Forum economico orientale (Vef) di Vladivostok, grande evento di diplomazia pubblica rivolto a rafforzare la propria posizione sull’Oceano Pacifico, la Russia dimostra in termini pratici le implicazioni della sua estensione bicontinentale. In particolare, Mosca è interessata ad utilizzare le infrastrutture nordcoreane nella regione. Uno dei risultati del vertice dovrebbe essere l’ammodernamento della linea ferroviaria percorsa da Kim, da Khasan al porto di Radzhin, già utilizzato dalla Russia per le esportazioni di carbone.
Dal lato della Rpdc, dove a parte le armi scarseggia quasi tutto il resto, qualunque linea di cooperazione che la Russia vorrà o potrà aprire, si tratterà di una manna per il regime di Kim. Sul piano diplomatico l’intesa fra i due paesi non potrebbe essere più completa. La rdpcha accolto con entusiasmo la decisa svolta antiamericana della Russia dopo l’attacco all’Ucraina. Pyongyang è stata la sola capitale con Damasco a riconoscere l’annessione russa dei territori conquistati nell’Est del paese. Tale atto è stato altamente apprezzato da Mosca, dopo che questa aveva dovuto subire il rifiuto dei più stretti alleati della Csi. In tale contesto, la precedente adesione di Mosca al regime sanzionatorio anti-proliferazione nucleare Onu, deciso contro la rdpcnel 2017, è ormai un episodio di un passato definitivamente superato dalle realtà del mondo nuovo fuoriuscito dalla guerra d’Ucraina.
IL VERTICE È STATO PRECEDUTO dalle scontate manifestazioni di biasimo delle cancellerie europee e anche da «avvertimenti» da parte degli Usa sul «prezzo da pagare» nel caso la Rpdc fornisse ai russi armi per il conflitto in Ucraina. Lo sprezzo di Kim non avrebbe potuto essere più marcato. Alla cena di ieri, il leader nordcoreano ha brindato alla vittoria russa in Ucraina, definendo «guerra santa» il confronto in corso con l’Occidente e garantendo che la Rpds sarà sempre al fianco di Mosca.
La visita di Kim proseguirà nelle città di Vladivostok e Komsomolsk sull’Amur, dove il leader nordcoreano visiterà le infrastrutture della flotta e dell’aviazione russa.
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