Un coro unanime e una sola voce dissonante che da Mosca batte sempre sulla stessa nota: Kiev è coinvolta. Nonostante da Washington al Tagikistan, passando per Bruxelles, tutti si siano ormai convinti della reale colpevolezza dell’Isis nell’attentato alla sala da concerti Crocus di Mosca, il Cremlino non si adegua. Non del tutto almeno. Durante la serata di ieri il presidente russo Putin ha finalmente acconsentito a dichiarare che si è trattato di «estremisti islamici», ma ha poi aggiunto: «Dobbiamo rispondere alla domanda perché i terroristi cercavano di andare in Ucraina e chi li aspettava là». Il capo di stato non...