Prete di frontiera accanto agli ultimi
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Prete di frontiera accanto agli ultimi

Addio a Gerard Lutte Professore di psicologia, animatore delle lotte sociali nel quartiere della Magliana a Roma, compagno di viaggio dei giovani di strada del Guatemala
Pubblicato più di un anno faEdizione del 13 luglio 2023

Prete di frontiera espulso dalla Congregazione salesiana perché aveva scelto di schierarsi accanto agli ultimi, professore di psicologia, animatore delle lotte sociali nel quartiere della Magliana a Roma, compagno di viaggio dei giovani di strada del Guatemala.

Questo e molto altro è stato Gerard Lutte, morto a Roma il 10 luglio, a 94 anni. Ieri mattina compagni e amici vecchi e nuovi, ex studenti, attivisti del Mojoca e di Amistrada lo hanno salutato per l’ultima volta in una sala del Comitato di quartiere della Magliana, fra ricordi e canti – da Bella ciao a El pueblo unido, unendo così i suoi due mondi -, prima di accompagnarlo nel piccolo cimitero di Caprarola, nel viterbese, dove verrà sepolto.

Nato a Genappe (Belgio) nel 1929, Lutte entra nella congregazione salesiana, viene ordinato prete nel 1957 e poi chiamato a insegnare psicologia al Pontificio ateneo salesiano di Roma, al Nuovo Salario.

Le baraccopoli, anzi i “borghetti”, fanno parte della geografia urbana della città: migliaia e migliaia di persone, perlopiù famiglie immigrate dal sud Italia e arrivate nella capitale in cerca di lavoro, abitano in casupole di fortuna, addossate ai fornici degli acquedotti – per esempio all’Acquedotto Felice, dove c’è don Roberto Sardelli – o costruite con materiali recuperati qua e là, a ridosso dei nuovi quartieri della speculazione edilizia degli anni Cinquanta e Sessanta. Una di queste baraccopoli, Prato Rotondo – circa mille e cinquecento abitanti – è a due passi dall’università salesiana. Don Lutte la scopre, nel 1966 si trasferisce lì e si unisce alle lotte dei “baraccati” per la casa e per la dignità.

«Ritrovare nel campo degli sfruttatori e degli speculatori, cristiani, sacerdoti, organismi religiosi ed ecclesiastici mi ha permesso di distinguere fra burocrazia ecclesiastica e Chiesa, tra Vangelo e religione alienata, fra oppio del popolo e messaggio di liberazione, fra chiesa dei poveri e sinagoga dei farisei», scrive Lutte.

I salesiani e il Vaticano reagiscono: viene allontanato dall’insegnamento, espulso dalla congregazione, sospeso a divinis nel 1971 (sorte analoga tocca a un altro salesiano, Giulio Girardi). Ma la battaglia è vinta: i baraccati ottengono la casa popolare alla Magliana, dove si trasferisce anche Lutte e dove dà vita al Circolo di cultura proletaria. Inizia una stagione di nuove lotte sociali, la militanza nei Cristiani per il socialismo, la cattedra di Psicologia dell’età evolutiva alla “Sapienza”.

E l’America latina: il Nicaragua e soprattutto il Guatemala, dove fonda il Mojoca (Movimento dei giovani di strada), che sostiene con Amistrada, una rete internazionale di supporto ai progetti. Addio Ge

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