Syriza procede oggi alla votazione definitiva per il nuovo leader che sostituirà Alexis Tsipras in un clima di grande tensione e di conflitto interno. Due degli ex candidati si sono schierati trascinandosi dietro i loro sostenitori. Nikos Pappas ha annunciato a sorpresa di sostenere l’outsider Stefanos Kasselakis, mentre Euclide Tsakalotos si è schierato in favore dell’ex ministra del Lavoro Efi Achtsioglou, nella speranza di coprire quei nove punti in percentuale che la collocano dietro a Kasselakis.
SUI SOCIAL UNA TEMPESTA di messaggi di presunti «elettori di Syriza» cercano di creare confusione. Si scagliano contro il candidato che domenica scorsa è arrivato primo sostenendo che è un «corpo estraneo» o anche un «agente della Cia». Altri anonimi accusano Tsipras di aver spinto Kasselakis a porre la sua candidatura. Un’offensiva massiccia che ha già avuto qualche risultato, dal momento che ha fornito a due ex ministri di Syriza, Nikos Filis e Panos Skourletis, il pretesto per chiedere a Tsipras di schierarsi in favore di uno dei due candidati. Secondo loro la presa di posizione dell’ex leader è importante perché «se si va alle elezioni in questo clima conflittuale l’indomani delle elezioni Syriza si scinde in due».
Per conto dell’ex premier ha risposto Thanassis Karteros, direttore della radio di Syriza “Sto Kokkino” e amico personale di Tsipras: «Ci sono certuni che si sono autonominati salvatori, castigatori e purificatori della sinistra. Per fortuna la maggior parte della gente di Syriza non condivide il loro caos di maldicenze. Cosa pretendono da Tsipras? Che dichiari che Achtsioglou non è un elefante e Kasselakis non è il diavolo personificato? Sono seri?», è stata la sua dura risposta su Avghì, il giornale del partito. Riguardo al rischio di scissioni, molti quadri dirigenti di Syriza si chiedono se coloro che suonano l’allarme parlano di un «pericolo da scongiurare» oppure se si augurano una scissione per avere «un partito tutto per loro».
IL DIRETTORE DELLA RADIO aveva tanti motivi per essere irritato con i puri e duri del suo partito, dal momento che da parecchi giorni il centralino e l’email di “Sto Kokkino” ricevono una marea di volgarissimi messaggi sessisti, che sicuramente non vengono dagli ascoltatori abituali. Non contento, l’ex ministro dell’Istruzione Filis ha aperto un altro fronte, dichiarando che dopo l’elezione del nuovo leader «non è necessario che la sinistra assuma responsabilità di governo, potrebbe anche stare all’opposizione». Una presa di posizione che ha provocato vivaci reazioni nel gruppo parlamentare, che gli ha risposto ribadendo la vocazione governativa di Syriza chiunque sia il nuovo leader. «Io la voglio la sinitra di governo, caro Filis, per finire l’incubo neoliberista», ha risposto il deputato Pavlos Polakis.
IN QUESTI GIORNI molti deputati di Syriza hanno espresso la loro disponibilità a dimettersi nel caso dalle elezioni di oggi esca vincitore Kasselakis, che non è un parlamentare come Achtsioglou. L’intenzione è di lasciare il posto libero al nuovo leader in modo che posa partecipare ai dibattiti parlamentari. Si è scoperto però che il regolamento della Camera non permette in nessun modo l’ingresso al leader extraparlamentare quindi se venisse eletto anche Kasselakis sarà come il presidente del partito socialista Pasok, Nikos Androulakis (solo europarlamentare). Nel caso di Syriza le veci del leader in parlamento continuerà a farle Socrates Famelos, presidente del gruppo parlamentare.
INFINE, C’È DA SEGNALARE che alle elezioni di domenica scorsa circa 50 mila tesserati di Syriza non hanno votato. Di loro sono stati contattati circa 7.500 membri del partito che dovrebbero recarsi alle urne. Degli altri non si hanno informazioni. La scoperta di tanti tesserati inattivi è stata una brutta sorpresa che ha alimentato il dibattito, particolarmente caro a Achtsioglou, sulla funzione di Syriza.