La concessionaria pubblica che dovrà realizzare il Ponte è la società Stretto di Messina spa, di proprietà al 55 per cento del ministero dell’Economia e del 36,6 per cento dell’Anas, con la partecipazione di Regione Calabria e Regione Sicilia (entrambe con l’1,1%). La Stretto di Messina ha affidato al consorzio Eurolink la costruzione del ponte e delle opere annesse.

A capo di Eurolink c’è la multinazionale WeBuild di Pietro Salini, nata nel 2014 dalla fusione tra la Salini spa e la Impregilo, che nel 2005 aveva vinto la gara d’appalto per il Ponte. WeBuild ha 83mila dipendenti diretti e indiretti, è una società quotata in Borsa ed è partecipata dallo Stato attraverso Cdp equity, un fondo di Cassa depositi e prestiti.

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Costruisce dighe e impianti idroelettrici, opere idrauliche, ferrovie e metropolitane, aeroporti e autostrade, edilizia civile e industriale in cinquanta paesi di tutto il mondo. In Italia ha realizzato la gran parte delle opere pubbliche degli ultimi anni, come l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, la Pedemontana lombarda, l alinea M4 della metropolitana di Milano, il nuovo palazzo della Regione Lombardia, il Passante di Mestre e le linee dell’alta velocità ferroviaria.

Tra le altre aziende del consorzio ci sono la Società italiana per condotte d’acqua di Valter Mainetti, editore del Foglio, con il 15 per cento e la Cooperativa muratori e cementisti di Ravenna, con il 13 per cento. Tra le società di progettazione c’è la Rocksoil, un’ azienda che si occupa delle tecnologie di scavo, fondata da Pietro Lunardi, che da ministro delle Infrastrutture del governo Berlusconi nel 2002 aveva nominato come amministratore delegato Pietro Ciucci, che è ancora al suo posto. Ora a capo della Rocksoil c’è Giuseppe Lunardi, il figlio dell’ex ministro.