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Polonia, governo in crisi di consensi. La polizia picchia duro all’università

Polonia, governo in crisi di consensi. La polizia picchia duro all’universitàVarsavia, la deputata d’opposizione Barbara Nowacka accerchiata – Ap

La protesta non si ferma Secondo un sondaggio del Cbos, soltanto il 35% dei polacchi approva il premier della destra populista Morawiecki. Nel Paese proseguono le manifestazioni contro la legge sull’aborto, agenti in assetto antisommossa sconfinano nella sede del Politecnico di Varsavia

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 1 dicembre 2020

Gradimento in caduta libera per la coalizione di governo della destra populista guidata da Diritto e giustizia (Pis). Secondo un sondaggio del Cbos soltanto il 35% dei polacchi sembra approvare la condotta del gabinetto del premier Mateusz Morawiecki. I dati sono stati raccolti all’inizio di novembre prima dell’annunciato veto di Varsavia al prossimo bilancio Ue ma dopo il verdetto choc del Tribunale costituzionale che ha reso quasi impossibile per le donne polacche il ricorso all’aborto terapeutico.

Il governo aveva poi pensato, non senza una certa ingenuità, che la società civile avrebbe incassato il colpo senza protestare, in virtù delle misure anti-assembramento in vigore nel paese a causa dell’emergenza da Covid-19 (i raduni di oltre 5 persone sono attualmente vietati). Non è andata così, anche grazie all’impegno di sigle come lo «Sciopero nazionale delle donne» (Osk). Da oltre un mese migliaia di cittadini continuano a scendere in strada per dire nie a una sentenza della corte che il Pis e i suoi alleati non hanno ancora pubblicato sulla gazzetta ufficiale per paura di perdere ulteriori consensi. È anche per questo motivo che la procedura di ritiro della Polonia dalla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, annunciata in gran fanfara dal governo l’estate scorsa, è un progetto destinato a restare in soffitta almeno per qualche mese.

Anche se la coalizione guidata dal Pis controlla ancora la maggioranza del Sejm, la camera bassa del parlamento, il vantaggio sull’opposizione è risicato. Con solo 4 seggi in più della soglia minima per governare, basterebbero poche defezioni per fare cadere il governo. Negli ultimi tempi il partito di Jarosław Kaczynski non ha esitato a ricorrere alle maniere forti per placare la rabbia dei cittadini.

Chi pensava di aver visto tutto il 18 novembre scorso con le manganellate distribuite a caso ai manifestanti da alcuni agenti in borghese durante una protesta davanti alla sede della rete pubblica Telewizja Polska (Tvp) si è sbagliato di grosso. Sabato scorso alcuni agenti in tenuta antisommossa sono sconfinati nella sede del Politecnico di Varsavia, in spregio della normativa vigente, assalendo un gruppo di manifestanti che avevano trovato rifugio tra i recinti dell’università. In Polonia infatti le forze dell’ordine possono intervenire negli atenei soltanto con il via libera del rettore oppure in caso di catastrofi naturali o di pericolo per la vita e l’incolumità delle persone.

A fare le spese di questo crescendo dell’uso della forza da parte della polizia anche la deputata di opposizione Barbara Nowacka intossicata dai gas lacrimogeni durante le proteste delle scorso fine settimana nella capitale polacca. «Ci ricorderemo di chi è stato aggressivo. Ne dovranno rendere contro», ha poi dichiarato la leader del partito di sinistra Iniziativa polacca (Ipl).

La società polacca non ha la memoria corta e sembra ora ancora più pronta a regolare i conti con un governo sempre meno popolare.

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