Polemica su Mediaset per l’intervista di domenica sera su Rete 4 al ministro russo Lavrov. «L’Italia non può permettersi di avere una grande tv nazionale che trasmette uno spot di propaganda intollerabile contro un Paese bombardato con frasi ignobili su Hitler e gli ebrei», attacca il leader Pd Enrico Letta. «Su Rete 4 si è superato ogni confine della decenza», rincara Iolanda Di Stasio, deputata M5S.

Il centrodestra è critico sulle parole di Lavrov, ma difende la rete del Cavaliere. «La censura non ci piace e va combattuta all’estero, men che meno è auspicabile e augurabile in Italia», sostiene la Lega. «Mediaset non ha responsabilità su quanto detto dal ministro russo», fa eco Giorgia Meloni. «Se oggi gli italiani comprendono meglio le ragioni per le quali è necessario difendere l’Ucraina è anche grazie alla libertà di stampa». «Si tratta di uno scoop, qualunque giornalista avrebbe fatto l’intervista», interviene il numero due di Forza Italia Antonio Tajani.

L’unione comunità ebraiche (Ucei) invita i media alla responsabilità: «Facendo esprimere al ministro russo la propria dottrina antisemita si dà legittimazione all’odio, non lo si contestualizza né lo si ripudia». «L’intervista è un documento che fotografa la storia contemporanea», la difesa del direttore dell’informazione Mediaset Mauro Crippa. Il conduttore di Zona Bianca Giuseppe Brindisi spiega: «Lavrov? Lo inviterei di nuovo anche domani».

Il tema sarà affrontato dal Copasir, che è stato già investito dalla Commissione di Vigilanza dopo le polemiche seguite alle interviste di giornalisti russi in Rai e nelle altre tv. «Abbiamo già previsto una specifica istruttoria anche con le audizioni dei vertici di Agcom e Rai – afferma il presidente del Copasir, Adolfo Urso -. L’intervento di Lavrov conferma le nostre preoccupazioni». Il Copasir ascolterà l’ad Rai, Carlo Fuortes, il 12 maggio e subito dopo ci sarà ’’audizione del presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella.

La Vigilanza sentirà Fuortes domani. Il presidente della commissione ha allo studio una risoluzione con alcuni paletti per gli opinionisti invitati nei talk della tv pubblica, che dovrebbero essere competenti sul tema trattato, ruotare ed intervenire a titolo gratuito. Risoluzione che vede la contrarietà del M5S.

Anche l’Anpi condanna duramente le parole di Lavrov definendole «provocatorie, sbagliate e intollerabili». E giudica come «imperdonabile l’uso strumentale della Shoah in merito all’invasione russa dell’Ucraina». «Per di più – si legge in una nota – queste parole aumentano ulteriormente la già altissima tensione internazionale».

Il Comitato nazionale dell’associazione partigiani ha approvato sabato un ordine del giorno in cui «esprime forte preoccupazione per la recente evoluzione del conflitto in Ucraina e per le sue conseguenze internazionali». Il documento denuncia «il pericolo sempre più imminente di una terza guerra mondiale» e «invita alla più ampia mobilitazione per contrastare questa tragica prospettiva».

Per l’associazione bisogna ripartire anche da quanto hanno seminato le mobilitazioni del 25 aprile. Rispondendo implicitamente agli attacchi e alle polemiche dei giorni scorsi, la nota sottolinea «la straordinaria riuscita» delle celebrazioni: nelle manifestazioni «si è espressa una fortissima richiesta di pace assieme alla calorosa solidarietà al popolo ucraino». «La partecipazione popolare è stata altissima. Le cittadine e i cittadini sono scesi nelle piazze dopo due anni di assenza, manifestando entusiasmo, desiderio di re-incontrarsi e di ritrovarsi insieme intorno ai valori e alle radici che fondano la Repubblica».