«L’abolizione dell’abuso d’ufficio lascia dei vuoti di tutela e fa venir meno la sanzione quando il funzionario pubblico opera in conflitto di interessi e in maniera non imparziale. Se questi fatti si verificano nell’uso dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), oltre al danno economico, si ha un danno reputazionale accresciuto, legato al fatto che sul loro utilizzo siamo comprensibilmente osservati con attenzione da tutti i paesi dell’Unione europea”.

E’ l’allarme lanciato dal presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) Giuseppe Busìa, che ieri in commissione Bilancio della Camera, ha parlato del decreto legge sul Pnrr, evidenziando che si rischia di avere “maglie troppo larghe” e una “fuga dal Codice degli appalti”. L’Anac chiede di essere inclusa nel comitato anti-frodi, il rafforzamento della Piattaforma unica della Trasparenza.