Politica

Pistoia alla destra, Lucca al ballottaggio

Pistoia alla destra, Lucca al ballottaggioIl candidato del centrosinistra a Lucca Francesco Raspini

Comuni al voto In Toscana votano 28 municipi su 273. Secondo turno anche a Carrara. Affluenza media al 56,4%. Si guarda già alle elezioni regionali

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 14 giugno 2022

Dal primo round delle elezioni amministrative in Toscana, che hanno interessato solo 28 municipi su 273, la notizia è che finalmente il centrodestra avrebbe trovato un candidato credibile per strappare la Regione al centrosinistra. Il condizionale è d’obbligo, perché la riconferma al primo turno di Alessandro Tomasi a Pistoia, con l’esponente di Fdi sempre sopra al 50% via via che avanzava lo scrutinio, dovrebbe impegnare Tomasi a fare il sindaco per i prossimi cinque anni, escludendolo dalla competizione regionale fissata nel 2025.

Ma certo il successo anche personale del primo cittadino con la «sua» lista al 17%, sopra sia Fdi al 14% che una deludentissima Lega al 4%, lo pone all’attenzione generale della politica toscana. Sbaragliata la concorrenza, anche perché il Pd ha preferito correre con al fianco solo M5S e Italia Viva. Si è fermato al 28% con la consigliera regionale Federica Fratoni, mentre il polo di sinistra rappresentato da Francesco Branchetti ha colto un discreto 13%.

Nelle altre due importanti città al voto si andrà al ballottaggio. A Lucca, dopo un decennio con il sindaco dem Alessandro Tambellini, il duello fra il candidato del centrosinistra Francesco Raspini e quello del centrodestra Mario Pardini vede il primo in buon vantaggio a più di metà delle schede scrutinate. Il 43,3% di Raspini lo pone in pole position per il ballottaggio, mentre Pardini è al 34%. Oltre loro, l’unico candidato che sta avendo un buon risultato con il 9% è Fabio Barsanti, consigliere comunale uscente eletto nel 2017 con Casa Pound e che stavolta correva con Italexit di Pierluigi Paragone e due liste civiche di destra.

Ballottaggio anche a Carrara, dove a farla da padrone è stata la frammentazione con otto ambiziosi candidati al nastro di partenza, dopo che il sindaco uscente, il pentastellato Francesco De Pasquale, non si era ricandidato. Unica sicura di correre anche domenica 26 è Serena Arrighi, candidata di Pd, Pri, Europa Verde e Sce, che a metà scrutinio è intorno al 30%. Mentre è bagarre per il secondo posto, con Simone Caffaz della Lega che ha corso in solitaria al 19%, Andrea Vannucci di Fdi e Fi al 17%, e il deputato renziano Cosimo Ferri per Iv e Psi al 16,5%. Chiude la fila al 13% Rigoletta Vincenti, sostenuta da M5s, Art.1, Sinistra italiana e Rifondazione.

Negli altri due comuni sopra i 15mila abitanti, Quarrata e Camaiore, il centrosinistra si conferma con Gabriele Parenti e Marcello Pierucci. Infine in due piccoli ma famosi centri come Forte dei Marmi e Rignano sull’Arno premiate le amministrazioni uscenti con Bruno Marzi del centrodestra e Giacomo Certosi del centrosinistra.

L’affluenza totale nella regione è stata del 56,4%, più bassa rispetto al 2017. E fanno già riflettere i numeri dell’affluenza a Lucca che si è fermata al 46,6%, con Carrara al 49,6% e Pistoia al 55,2%.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento