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Piazza piena per Navalny. Contestata la Lega

Piazza piena per Navalny. Contestata la Lega

Fiaccolata A Roma l'iniziativa al Campidoglio

Pubblicato 8 mesi faEdizione del 20 febbraio 2024

«Non lo ha detto, non ha detto Putin», «Non avete il coraggio di dirlo» sbottano alcuni osservatori del capannello di giornalisti che circonda Massimiliano Romeo (capogruppo della Lega al Senato), arrivato ieri in piazza del Campidoglio un po’ in anticipo sull’appuntamento delle 18:30 lanciato da Carlo Calenda per omaggiare Alexei Navalny – forse nella speranza di non attirare troppo l’attenzione. Poi partono le urla «Russia unita Lega!» e il coro: «Vergogna».

La rabbia per la posizione ambigua sulla morte di Navalny della Lega – che manda una vittima sacrificale alla fiaccolata ma rifiuta di puntare il dito sul regime di Putin come artefice del delitto – viene poi sommersa dalle centinaia di persone che riempiono del tutto la piazza. In mano tengono fiaccole, cartelli con la foto dell’attivista russo e la scritta «Per Navalny, per la libertà», qualcuno homemade che recita «Putin criminale» e quello che rimanda all’appello sul sito dei Radicali per intitolare via Gaeta (dove si trova l’ambasciata russa) all’oppositore di Putin. E fiori o ceri che vengono deposti ai piedi delle sue gigantografie ai due lati della piazza. «La sua morte è il risultato di una lunga, deliberata e feroce persecuzione politica», dichiara il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che poi cede la parola a dissidenti russi che hanno trovato accoglienza nella Capitale. «Non è necessario considerare Navalny un eroe per dire la cosa principale: il regime di Putin ha ucciso il suo rivale».

Con Gualtieri ci sono tra gli altri la segretaria del Pd Elly Schlein («È importante essere qui. Abbiamo subito aderito perché siamo convinti che bisogna alzare la voce contro un regime che uccide la libertà e il dissenso»), Giuseppe Provenzano, Mara Carfagna, Pierferdinando Casini, Giovanni Donzelli e Tommaso Foti per FdI, Maria Elena Boschi e Teresa Bellanova di Italia Viva, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli per Avs. Per il M5S il capogruppo al Senato Stefano Patuanelli: «È giusto essere qui al fianco di chi ha dato la vita per la libertà di informazione e la libertà di opporsi al regime». E Riccardo Magi di +Europa che ha definito «scontata» la contestazione a Romeo: «Questa deve essere anche l’occasione per riconoscere che in questi anni, in Italia, c’è stata una penetrazione forte della propaganda putiniana».

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