Le Lacrime amare di Petra Von Kant era un melò «senza ipocrisia» – come diceva Fassbinder parlando dell’adorato Sirk e dei suoi melodrammi e delle ragioni per cui lo amava tanto. La Petra del titolo, stilista famosa e nobile (Margit Carstensen) chiusa nella sua casa piena di arte e bellezza, coi Poussin alle pareti e il corpo magrissimo e ingioiellato, ha accanto un’ assistente, Marlene, di cui non si sente mai la voce, interamente a lei dedicata, che sopporta ogni umiliazione forse perché innamorata, o perché soggiogata o forse perché necessario controcampo di un legame indefinibile, uno strano e fragilissimo...