Per i media italiani non è mai l’Africa Day dell’innovazione
Rapporto Amref e Osservatorio di Pavia Quanto e come viene raccontato il continente africano da giornali e tv? Poco e solo in riferimento a migranti, guerre e terrorismo. Progetti di sviluppo solo se nati altrove. «Il nostro sguardo frutto di secoli di cultura razzista»
Rapporto Amref e Osservatorio di Pavia Quanto e come viene raccontato il continente africano da giornali e tv? Poco e solo in riferimento a migranti, guerre e terrorismo. Progetti di sviluppo solo se nati altrove. «Il nostro sguardo frutto di secoli di cultura razzista»
Ieri in occasione dell’”Africa Day” è stato presentato a Roma il quarto rapporto L’Africa mediata, promosso da Amref Italia in collaborazione con l’osservatorio di Pavia. Obiettivo del dossier è analizzare come e quanto i media italiani raccontino l’Africa, con particolare attenzione al modo in cui vengono trattati temi come l’innovazione e lo sviluppo del continente.
Il rapporto si divide in due parti: la prima dedicata al monitoraggio del flusso di notizie pubblicate sui media tradizionali, come stampa e televisioni; la seconda invece si concentra sulla visione che i media nazionali danno dei progetti innovativi e virtuosi africani.
NEL 2022 le tematiche riguardanti il continente hanno conquistato le prime pagine in 953 casi, 13 volte al mese di media. Come dato può sembrare essere quanto meno incoraggiante, ma la realtà è ben più buia. Infatti l’84% di queste prime pagine raccontano «l’Africa qui»: si parla quindi di Africa riguardo ad avvenimenti italiani o di altri paesi occidentali, preferendo i temi legati alla sicurezza e soprattutto ai flussi migratori. Il restante 16,2% , appena 154 articoli con una media di 2 articoli al mese, sono quelli che raccontano «l’Africa là», ma che del continente africano narrano maggiormente le guerre e il terrorismo, dandone un’immagine come di un luogo di violenza e incapacità politica e sociale.
CAMBIANDO MEZZO di informazione non cambiano i dati, anzi forse peggiorano. Nei telegiornali presi in esame dal rapporto sono state trovate 1.174 notizie riguardo l’Africa, il 22% in meno rispetto al 2021. Di queste il 74% riguardano maggiormente i flussi migratori e la gestione dell’accoglienza. Nei media televisivi la narrazione dell’Africa, slegata da fatti direttamente riguardanti l’occidente rimane al 25,6%: la presenza percentuale di notizie dell’«Africa là», rispetto al totale delle notizie trasmesse dai tg è pari all’1,1%. Inoltre c’è grande marginalizzazione dei temi legati all’innovazione e lo sviluppo, sono descritti, quasi sempre come conseguenze di progetti esportati dall’occidente. Nei 75 programmi televisivi analizzati, solo il 6% dei frame è dedicato al tema dell’innovazione in Africa.
Alla presentazione sono intervenuti, con la presidente di Amref Italia Paola Crestani e il direttore Guglielmo Micucci, anche Lilian Kamanzi, direttrice della comunicazione Amref Uganda e George Kimathi, direttore dell’Amref Institute of Capacity Development. Kamanzi e Kimathi hanno raccontato i progetti di educazione sessuale, di formazione del personale sanitario, di aiuto alla maternità che Amref sta portando avanti. Progetti pensati e attuati in Africa da africani.
QUELLO CHE IL REPORT mette in evidenza è che «il nostro sguardo sull’Africa è condizionato da stereotipi e pregiudizi, frutto di secoli di cultura razzista» dice Paola Crestani. Continuiamo a vedere l’Africa come un continente povero, o meglio impoverito, e fragile, senza mai mostrare «un continente giovane, con tantissime risorse, grandi potenzialità, una popolazione determinata e caparbia».
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