Terzo incontro e terzo rinvio al tavolo tra Pd e Movimento 5 Stelle per giungere a un accordo in vista delle regionali in Piemonte. Mentre rimbalzavano nuovamente voci di una rottura insanabile e della limatura di un comunicato per uscire dall’impasse e avviarsi su strade separate, in serata è arrivata la notizia di una nuova proroga.

Venerdì non erano bastate quasi quattro ore di riunione, dai toni alti, a trovare una quadra, quando sul finire sarebbe arrivata dal Nazareno la richiesta di rinviare la querelle al giorno dopo, ancora alla Fondazione Amendola a Torino. Il terzo round di ieri non è, però, stato sufficiente: le delegazioni si rivedranno martedì mattina. Se questa sia una decisione per prolungare ulteriormente l’agonia o per giungere al sofferto accordo, lo si capirà nelle prossime ore. «Nonostante alcune convergenze, trovate su temi come l’ambiente, il diritto allo studio e il trasporto pubblico locale, restano le distanze politiche in particolare sulla sanità», hanno dichiarato il segretario regionale del Pd Domenico Rossi e la capogruppo in Regione del M5S Sarah Disabato.

La sanità – il centro della politica regionale e del suo bilancio – resta, appunto, il tema d’attrito. Tra i punti di dissenso tra dem e 5S ci sono il progetto dell’Ospedale alla Pellerina, che dovrebbe sostituire il Maria Vittoria e per il quale i 5S contestano la localizzazione (agli estremi di uno storico polmone verde) ritenuta totalmente sbagliata, e sulle soluzioni di partenariato pubblico-privato in sanità, formula avversata dai pentastellati.

Il difficile percorso di coalizione era iniziato a ottobre durante Proxima, la festa di Sinistra italiana e Sinistra ecologista, con Chiara Gribaudo e Chiara Appendino (nome di peso nell’attuale delegazione 5S) sul palco insieme al padrone di casa Marco Grimaldi. La sinistra della potenziale coalizione è quella che in questi giorni più si è spesa per l’unità, viste le titubanze a 5 stelle e le divisioni interne ai dem.

Il tavolo, nonostante le smentite, resta comunque collegato agli sviluppi nazionali relativamente alla relazione tra le due principali forze. In Piemonte, la partita alle regionali è comunque difficile, il governatore uscente Alberto Cirio è dato per vincente, solo un campo largo di centrosinistra potrebbe aver speranze di contendere la vittoria. I nodi da sciogliere sono ancora molti, vedremo se il quarto incontro sarà decisivo per colmare la distanza.

Ieri, intanto, il segretario di Forza Italia Antonio Tajani ha blindato la candidatura di Cirio: «Per quanto ci riguarda, non esiste ipotesi alternativa». Lo ha fatto proprio da Torino, prima di entrare al Teatro Carignano per il congresso del partito, e contemporaneamente ha alzato la posta sul candidato in Basilicata, sostenendo che non ci possa essere alternativa all’uscente Vito Bardi, provando così ad affossare la ricerca di un candidato civico nel centrodestra lucano.