Payal Kapadia, fantasmi personali intrecciati a quelli della politica
Cannes 74 «A Night of Knowing Northing», dalla Quinzaine des Réalisateurs
Cannes 74 «A Night of Knowing Northing», dalla Quinzaine des Réalisateurs
Il festival si avvia alla conclusione, ma non è detto che i film lasciati in fondo alla programmazione siano i meno voluti. Paolo Moretti, delegato generale della Quinzaine des Réalisateurs, chiede al pubblico una particolare attenzione per A Night Of Knowing Nothing della giovane regista indiana Payal Kapadia: sembra preoccupato del ritmo lento del film, in un festival che anche nell’«edizione covid» di quest’anno non ha smesso la sua abbastanza insensata frenesia.
IL FILM si apre con una formula collaudata: una studentessa scrive lettere al suo amato lontano, racconta lo struggimento e la malinconia che è di tutti gli amori contrastati, ma a poco a poco fa filtrare altre considerazioni, altre storie. La vicenda intima, capiamo poco a poco, si inserisce in un movimento collettivo che aveva dato l’impressione di potere cambiare le relazioni tra le persone, di poter vedere il mondo con altri occhi.
Un’idea di rivoluzione che si era affacciata qualche anno prima, nel 2015, quando al Film and Television Institute of India, scuola pubblica di cinema di Pune vicino Bombay, si era sviluppato un largo movimento d’opposizione alla nomina di un attore vicino al PJP, il partito nazionalista indù di Narendra Modi, insediatosi da poco al potere. Il suo atteggiamento arrogante aveva scatenato le proteste degli studenti che nel nome di Eisenstein e Pudovkin (ma la regista preferisce citare Pasolini tra i suoi riferimenti) reclamavano una didattica adeguata e un accesso agli studi libero da ogni vincolo. L’occupazione del campus, che si legava a un generale movimento d’opposizione che attraversava le università indiane in quell’anno, fu soppressa a bastonate, ma non smise per questo di produrre effetti tra chi aveva vissuto l’esperienza. Payal Kapadia, che allora studiava al Ftii, usa immagini proprie e altrui (e anche di camere di sorveglianza) per raccontare la lotta e mette in scena molto liberamente i sogni e i fantasmi personali e politici della sua generazione.
I sentimenti della sconfitta si intrecciano alla rivendicazione delle ragioni della lotta, la straordinarietà di quel movimento di corpi e di idee che è riuscito per un momento a combinare l’io e il noi e a potenziarli entrambi diventa momento fondativo di un’identità in movimento, dialettica e aperta. Girato in un denso bianco e nero capace di dare coerenza a materiali molto diversi da loro, A Night Of Knowing Nothing è un film modernamente politico, lucido ed emozionante, capace di parlare a noi in modo diretto ed efficace. Al termine della proiezione, la sala reagisce con un applauso senza esitazione: il desiderio di rivoluzione per un momento si è trasferito al pubblico, il cinema ha celebrato il suo rito nel migliore dei modi.
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