La crisi delle sale non è un problema solo nostrano. Anche in Francia i numeri sono preoccupanti, secondo «Libération» gli ingressi registrati lo scorso settembre ammontano al 20% in meno rispetto allo stesso mese del 2021 e, confrontati con lo stesso periodo pre-pandemia, nel 2019, sono calati del 34%. Di fronte a questa situazione senza precedenti, il mondo del cinema indipendente ha organizzato ieri, a Parigi, degli «Stati generali», un dibattito pubblico con lo scopo di cercare delle vie d’uscita.

UN CAMPANELLO d’allarme arriva in questi giorni anche dal cinema Luminor, sala storica – fondata centodieci anni fa, all’epoca del muto – a Rue du Temple, nel quartiere Marais, nel quarto arrondissement. Il Luminor, cinema non legato a nessuna delle grandi catene, si è distinto nel corso del tempo per una programmazione fuori dagli standard, in grado di tenere insieme uscite nazionali e film indipendenti, talvolta unica sala a proiettarli in tutta Parigi.
La sala rischia oggi la chiusura, ha infatti annunciato che Sofra, la società proprietaria dei locali, desidera sfrattare il cinema per mettere al suo posto negozi o uffici. La direzione del gruppo immobiliare insiste però sul fatto che nessun progetto è stato ancora deciso in merito alla sorte dei locali. Tuttavia, ammette di non aver rinnovato l’affitto dello stabilimento diciotto mesi fa. «Il sostegno a Luminor, attraverso una locazione commerciale molto vantaggiosa, non rientra più negli obiettivi di Sofra» recita la dichiarazione.
«È vandalismo culturale» ha affermato il manager della sala, François Yon, che rivendica i 100mila ingressi registrati mediamente in un anno. «Abbiamo sempre pagato diligentemente l’affitto nonostante le condizioni piuttosto difficili». Sperando di modificare la situazione, il cinema sta puntando anche sul sostegno del pubblico. È stata infatti lanciata una petizione online, che al momento ha registrato oltre 8mila firme. Anche le istituzioni si stanno muovendo per provare a salvare la sala. Il Comune di Parigi desidera «proporre una conciliazione tra Sofra e il gestore affinché il Luminor rimanga un cinema», ha dichiarato Carine Rolland, vicesindaco della capitale responsabile della cultura.

UNA SOLUZIONE si sta pian piano delineando per il cinema La Clef, nel quartiere Latino. Occupato tre anni fa da attivisti e cinefili, il cinema autogestito – nonostante il grande successo di partecipazione e il un forte appoggio del mondo culturale – era stato sgomberato all’inizio di marzo. Gli ex occupanti, che in questi mesi hanno portato le loro iniziative in altri luoghi e sale parigine, hanno dato vita a un fondo con lo scopo di acquistare il cinema. Nei giorni scorsi in un incontro pubblico sono stati diffusi gli ultimi aggiornamenti: le donazioni hanno raggiunto l’importo di 150mila euro, con altri 50mila si punta ad accedere ad un prestito bancario che, con l’aggiunta di un sostegno delle istituzioni, potrebbe rendere finalmente realtà il sogno di acquistare collettivamente il cinema.