Papa Francesco e le polemiche sulle vittime russe: «Stiamo vivendo la terza guerra mondiale»
Crisi ucraina In vista dell'anniversario dello scoppio della seconda guerra mondiale, Bergoglio prega «per il popolo ucraino» dopo le polemiche di Kiev per la condanna dell’attentato a Darya Dugina
Crisi ucraina In vista dell'anniversario dello scoppio della seconda guerra mondiale, Bergoglio prega «per il popolo ucraino» dopo le polemiche di Kiev per la condanna dell’attentato a Darya Dugina
La guerra in Ucraina è come la «terza guerra mondiale». Il paragone lo ha fatto ieri mattina papa Francesco, al termine dell’udienza generale del mercoledì, salutando i fedeli polacchi. «Domani (1 settembre, n.d.r.) ricorderete lo scoppio della seconda guerra mondiale, che ha segnato così dolorosamente la nazione polacca», ha detto Bergoglio, che poi ha aggiunto a braccio una frase non presente nel testo consegnato alla stampa: «Oggi stiamo vivendo la terza. Preghiamo in modo speciale per il popolo ucraino».
Dopo aver fatto decantare le polemiche per una settimana, martedì pomeriggio un comunicato della Santa sede aveva chiarito – ma non rettificato – quanto affermato dal pontefice nell’udienza del 24 agosto, quando aveva condannato l’attentato a Darya Dugina, scatenando le ire di Kiev.
«Le parole del santo padre vanno lette come una voce alzata in difesa della vita umana e dei valori connessi ad essa – si leggeva nella nota vaticana – e non come prese di posizione politica . Quanto alla guerra di ampie dimensioni in Ucraina, iniziata dalla Federazione Russa, gli interventi del santo padre Francesco sono chiari e univoci nel condannarla come moralmente ingiusta, inaccettabile, barbara, insensata, ripugnante e sacrilega».
«Il Vaticano per la prima volta chiama la Russia aggressore», ha titolato ieri il New York Times. Non è così. Ma oltre Atlantico, e in diverse cancellerie europee, non riescono proprio ad accettare che il papa condanni l’attacco russo senza però giustificare una guerra contro Mosca.
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