Il Segretario di Stato Antony Blinken ha rinviato a data da destinarsi il suo viaggio in Cina previsto per questo fine settimana. Poche ore prima le forze armate Usa avevano segnalato un sospetto pallone spia cinese che, dopo essere passato sopra le isole Aleutine dell’Alaska e sopra il Canada, stava sorvolando il Montana, dove si trovano circa 150 silos di missili balistici intercontinentali.

Il pallone cinese è grande quanto tre autobus, e per non procurare una pioggia di detriti l’esercito Usa ha deciso di non abbatterlo, ma di monitorarlo, e di prendere non meglio specificate “misure di contenimento” per impedire la raccolta di informazioni sensibili.

Per il Pentagono non ci sono dubbi sullo scopo del pallone, per la Cina, invece, il fine principale di quel pallone andato inavvertitamente fuori rotta e finito sopra il Montana, non è quello di spiare, ma di fare ricerche meteorologiche.
UN PORTAVOCE del Pentagono ha dichiarato che il pallone “viaggia a un’altitudine ben al di sopra del traffico aereo commerciale e non rappresenta una minaccia militare o fisica per le persone a terra”, e sebbene la sua attuale traiettoria di volo lo porti su “un certo numero di siti sensibili”, non dovrebbe presentare un rischio significativo in termini di raccolta di informazioni. Ma queste dichiarazioni da parte del Pentagono non sono bastate.

Il viaggio di Blinken in Cina aveva lo scopo di resettare le relazioni fra i due paesi, ma il rilevamento di questo pallone avvistato proprio su una delle tre basi missilistiche nucleari americane, la Malmstrom Air Force Base di Billings, pone un freno a queste intenzioni apparentemente distensive.

“La presenza di un pallone spia cinese nel nostro spazio aereo è una violazione della sovranità americana ed è inaccettabile – ha affermato un funzionario del Dipartimento di Stato durante un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti – In questo momento una visita a Pechino non sarebbe costruttiva, ma il segretario intende recarsi in Cina alla prima occasione utile”.

Pechino ha cercato di alleggerire le tensioni, esprimendo rammarico per l’incidente, dipinto come un pallone destinato alla ricerca civile che aveva “deviato molto dalla rotta pianificata”, ma Blinken, in accordo con il presidente Joe Biden, ha comunque deciso che fosse meglio non procedere con il viaggio.
NONOSTANTE il Pentagono abbia minimizzato il potenziale di spionaggio del pallone, la reazione dell’amministrazione Biden sottolinea quanto siano diventate fragili e delicate le relazioni tra gli Usa e la Cina.

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Le due potenze si contendono l’influenza sulla scena globale, e sono entrambe impegnate in una serie di manovre per prevalere nell’economia e nel cyberspazio. La Cina, da tempo in crescita come superpotenza mondiale, sta cercando di estendere il controllo sulla regione dell’Asia-Pacifico, causando cosi un’ulteriore tensione con gli Stati Uniti, che vedono minacciati i propri interessi e la propria influenza nella regione.
UN SINGOLO pallone spia pescato a bighellonare per i cieli del Montana ha il potere di mandare a monte un viaggio che aveva lo scopo di trovare un modo per stabilizzare le relazioni Usa-Cina, ed evitare qualsiasi conflitto involontario tra le due maggiori economie mondiali.

Il mese scorso lo stesso Blinken aveva dichiarato che gli Usa speravano di utilizzare il viaggio per creare una specie di barriera protettiva che avrebbe ridotto la possibilità di un’escalation militare o diplomatica. La scoperta del pallone sopra il Montana, Stato popolato più da silos con missilistici nucleari statunitensi che da persone, è esattamente il tipo di evento di sicurezza nazionale a cui Washington voleva essere pronta, utilizzando hotline e protocolli consolidati per prevenire una crisi.
DOPO LA CANCELLAZIONE del viaggio i repubblicani che controllano la commissione per gli affari esteri della Camera hanno esortato Blinken ad affrontare “l’azione destabilizzante” della Cina e a fornire un briefing alla “Gang of Eight”, un gruppo di 8 leader del Congresso appartenenti a entrambi i partiti.

Il senatore dem del Montana Jon Tester, che presiede il gruppo del Senato che controlla il bilancio del Pentagono, si è unito ai repubblicani nel chiedere una risposta forte da parte di Biden. “Questa provocazione è inaccettabile. Stiamo ancora aspettando – ha detto Tester – risposte reali su come sia successo e quali misure abbia intrapreso l’amministrazione per proteggere il nostro Paese, e riterrò tutti responsabili fino a quando non le avrò”.