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Padre Alex Zanotelli: «I ragazzi di Extinction Rebellion vinceranno»

Padre Alex Zanotelli: «I ragazzi di Extinction Rebellion vinceranno»Alex Zanotelli ieri in piazza Montecitorio

Clima Il missionario comboniano aderisce alla protesta del movimento internazionale contro l'estinzione

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 8 ottobre 2019

Padre Alex Zanotelli è intervenuto al presidio organizzato da Extinction Rebellion (Xr) in piazza Montecitorio. «Quelli che vi dicono che siete il futuro del mondo vi stanno prendendo in giro. Il futuro non esiste. Bisogna cambiare tutto adesso», ha detto.

Parteciperà allo sciopero della fame con gli attivisti?

Sì, comincio domani (oggi per chi legge, ndr) una giornata di digiuno. Solo 24 ore perché non riesco a fare di più, devo stare attento: ho 81 anni. I giovani continueranno. È importante questa forma di resistenza attraverso il digiuno. L’hanno usata in tanti, da Gandhi a Martin Luther King, come strumento di opposizione.

Perché ha aderito a questa protesta?

Ritengo che Extinction Rebellion abbia scelto la strada più indicata. Xr non è contro nessuno, infatti i Fridays For Future sono un movimento amico. Ma è certo che il passo nuovo fatto da loro è radicalizzare la protesta andando verso la disobbedienza civile. In forme non violente. Le cose sono talmente gravi che davanti al fatto che i governi non fanno praticamente nulla bisogna rafforzare la protesta. Mi auguro che questo diventi un movimento di massa.

Conosce Xr da molto?

Lo conosco soprattutto per quello che ha fatto in Inghilterra. Ho seguito le sue attività e osservato le sue pratiche, che sono davvero efficaci. Puntano delle cose, ci riflettono sopra e poi si assumono la responsabilità di pagare in prima persona. Anche con arresti. Ormai è questa l’unica maniera per forzare governi e parlamenti, che sono davvero chiusi su loro stessi, autoreferenziali e non vogliono vedere ciò che sta avvenendo. Non stanno rispondendo alle reali necessità di questo movimento.

Intervenendo in piazza ha detto che la sua generazione passerà alla storia come una di quelle che hanno colpito di più il pianeta. Ora cosa dovrebbe fare?

Per prima cosa quelli della mia generazione dovrebbero chiedere perdono a questi ragazzi. Consegniamo loro un mondo malato. Finora come adulti non abbiamo chiesto scusa. Poi anche gli adulti devono mettersi dentro questo movimento, ma toccherà ai giovani ripensare tutto.

Possono vincere?

Certamente. Siamo davanti a un problema di morte o di vita. Non è più una questione relativa a una causa locale o specifica. Il problema riguarda tutta l’umanità. Io sono convinto che l’essere umano a un certo punto capirà che se va avanti così finirà per sbattere contro un muro. Le persone vogliono vivere. Perciò penso che l’istinto di vita li porterà a ragionare e cambiare le cose.

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