Politica

«Pace, terra e dignità» fuori da isole e nordovest

«Pace, terra e dignità» fuori da isole e nordovestMichele Santoro – Ansa

Europee Atteso l'esito dei ricorsi. «Se centomila firme non dovessero bastare sarebbe molto grave», dicono i promotori

Pubblicato 7 mesi faEdizione del 4 maggio 2024

La mannaia delle corti d’appello è pesante e mette seriamente a rischio ogni possibilità di raggiungere la soglia di sbarramento nazionale del 4% necessaria per eleggere parlamentari europei. La lista Pace, terra e dignità al momento risulta esclusa in due circoscrizioni su cinque: nel nordovest e nelle isole.

Le motivazioni della non accettazione del simbolo sulla scheda in queste zone sono differenti. A nordovest, risulta che alcune delle firme erano state certificate dalla consigliera regionale della Valle d’Aosta Erika Guichardaz. La quale però avrebbe omesso di timbrare i moduli specifici, limitandosi ad vidimarli con una firma. Da qui deriva il vizio di forma contestato alla lista, che ha immediatamente presentato ricorso (l’esito, vista l’urgenza e la necessità di procedere con la campagna elettorale, è atteso entro 24 ore). Guichardaz, è il ragionamento dei legali che seguono il ricorso per conto di Pace, terra e dignità, aveva presentato apposita comunicazione ed era stata regolarmente ammessa all’elenco dei certificatori dal presidente dell’assemblea regionale. Dunque, sostengono gli estensori del ricorso contro l’esclusione, al di là della faccenda del timbro non ci sono dubbi circa il suo ruolo di certificatrice.

Risulta più di sostanza e meno di forma il problema nella circoscrizione isole. Da queste parti, il traguardo delle firme era stato raggiunto soltanto negli ultimi giorni e in virtù di una mobilitazione straordinaria di candidati e di militanti accorsi, soprattutto in Sicilia, anche da altre parti d’Italia per dare una mano.

Adesso, però, parrebbe che alcune firme sono state presentate senza il corredo del necessario certificato elettorale, requisito indispensabile per renderle valide ai fini della legge. E siccome la soglia minima delle quindicimila firme per circoscrizione nelle isole era stata superata di poco, l’asticella è scesa sotto la soglia e la corte, dopo il conteggio dei certificati, ha deciso per l’esclusione. «I numeri raccolti dalla lista sono i seguenti: 19.701 – è il resoconto – Le firme accumulate nella circoscrizione nordovest consegnate al Tribunale di Milano, seguite dalle 21.109 del nordest depositate al Tribunale di Venezia. Si continua con le oltre 20.000 consegnate dalla circoscrizione centro al Tribunale di Roma, seguite dalle 22.000 e più firme della circoscrizione sud portate al Tribunale di Napoli. Infine, dalla circoscrizione isole che comprende Sicilia e Sardegna e dove i giochi sono rimasti aperti fino all’ultima ora, sono stati oltre 17.000 i sottoscrittori che hanno siglato per la lista di Santoro, orgoglioso del risultato ottenuto fino a qui».

Anche in questo caso il cartello elettorale promosso da Michele Santoro e Raniero La Valle ha presentato ricorso. Ci si appella a questioni di natura giuridica, ma si sottolinea anche al dato politico: «In poche settimane e con una mobilitazione dal basso straordinaria – dicono – le forze che hanno aderito a Pace, terra e dignità sono riuscite a raccogliere oltre centomila firme in tutto il paese, dunque l’esclusione dalla competizione per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno sarebbe un fatto grave».

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.



I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento