Un mese di proteste e 1.680 arresti. Il bilancio delle mobilitazioni in Tunisia traduce solo in parte quello che è avvenuto nelle scorse settimane. Dietro ai numeri ci sono le storie di giovani e giovanissimi, in molti casi minorenni, fermati dalla polizia per aver partecipato alle manifestazioni di piazza, postato critiche e denunce sui social network o, più semplicemente, per essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Come nel caso di Outail Chedly, studente universitario di 21 anni arrestato il 17 gennaio scorso mentre si recava in farmacia dopo l’orario di coprifuoco a Mourouj 4, venti minuti di macchina...