Internazionale

Orbán nella residenza di Mar-a-Lago per incontrare Trump e famiglia

L'ex presidente degli Usa Donald Trump e il primo ministro ungherese Viktor OrbánL'ex presidente degli Usa Donald Trump e il primo ministro ungherese Viktor Orbán (foto d'archivio) – Ap

Il caso Crescono i malumori nell'Ue, ma il presidente di turno del consiglio europeo tira dritto con la sua strategia

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 12 luglio 2024

Dopo essere stato in Russia e in Cina, il premier ungherese Viktor Orbán è volato in Florida per incontrare l’ex presidente e attuale candidato alla Casa Bianca Donald Trump.

Dopo la fine del vertice della Nato che si è svolto a Washington, Orbán ha raggiunto il tycoon nella sua residenza di Mar-a-Lago per un incontro che si è tenuto a meno di una settimana da quelli avuti a Mosca e Pechino con, rispettivamente, il presidente russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping.

Considerando che Trump al momento non ha nessuna carica ufficiale e tecnicamente nemmeno la nomination repubblicana, che gli verrà data la settimana prossima durante la convention del Gop a Milwaukee, ed è quindi solo un pregiudicato senza incarichi pubblici, questa visita della presidenza di turno del Consiglio dell’Ue a casa sua è apparsa leggermente offensiva per l’attuale presidente statunitense Joe Biden.

I viaggi a Mosca e Pechino erano stati giustificati da Orbán come incontri bilaterali che avevano il solo scopo di valutare la fattibilità e le condizioni per un cessate il fuoco in Ucraina, ma il viaggio in Florida non ha una ragione ufficiale.

Di fatto non è un mistero che Trump sia un convinto sostenitore del premier ungherese, tanto da citarlo spesso durante la sua campagna elettorale. I due si erano già incontrati a marzo, sempre in Florida, e anche Orbán, dal canto suo, ha sostenuto più volte e pubblicamente la rielezione di Trump alla Casa Bianca.

Mercoledì la questione delle visite di Orbán era stata affrontata dal Coreper, il Comitato che riunisce i rappresentanti permanenti presso l’Unione Europea, e gli ambasciatori di quasi tutti i Paesi hanno convenuto che per gli Stati Ue questi viaggi violano il principio di leale collaborazione e danneggiano l’Unione.

Nessuna ripercussione pratica, ma solo un messaggio di avvertimento per Orbán che non è sembrato particolarmente turbato e ha continuato per la sua strada verso la Florida dove ad aspettarlo ha trovato tutta la famiglia Trump, con la quale ha rapporti più che cordiali. Non solo The Donald, ma anche Donald jr è un sostenitore di Orbán: «Gli ambienti conservatori americani vedono il primo ministro ungherese come un grande leader – ha affermato Donald Trump Jr poche settimane fa, dopo un incontro con il primo ministro di Budapest che lo ha ricevuto nei suoi uffici – Lui mette l’Ungheria al primo posto».

Il leader più longevo dell’Ue è diventato un’icona per molti populisti conservatori in quanto ha sostenuto quella che lui chiama «democrazia illiberale», la quale include restrizioni all’immigrazione e ai diritti Lgbtq+, repressione della libertà di stampa e magistratura. Tanto da attirargli l’accusa dell’Ue di violazioni degli standard dello stato di diritto e della democrazia.

Musica per le orecchie di Trump che non ha mai nascosto di voler fare qualcosa di simile durante un suo eventuale secondo mandato come presidente degli Stati Uniti.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.



I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento