«Sembra che i russi abbiano fatto saltare il ponte per impedirci di schierare le nostre truppe in questa zona; cosa ne possiamo dedurre? Che potrebbero organizzare un’incursione di paracadutisti in quell’area». Si era espresso così Oleksiy Arestovych, consigliere di Zelensky, dopo il secondo attacco missilistico in 24 ore al ponte di Zatoka che collega il grosso del territorio ucraino alla regione più meridionale del Paese. Il riferimento più evidente è all’eventuale attacco a Odessa che fin dall’inizio della guerra, a più riprese, tutti hanno indicato come una priorità del Cremlino. Ma c’è una novità. Poco più a nord il territorio...