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Open Arms, nuovo fermo e multa per aver salvato 109 naufraghi, 94 minori

Open Arms, nuovo fermo e multa per aver salvato 109 naufraghi, 94 minori

Ong Venti giorni di stop più un'ammenda fino a 10 mila euro per aver effettuato un terzo intervento: «In zona c'eravamo solo noi». Le autorità italiane avevano già sanzionato i volontari catalani lo scorso 22 agosto. Intanto proseguono gli sbarchi autonomi a Pantelleria e Lampedusa

Pubblicato 12 mesi faEdizione del 6 ottobre 2023

Fermo amministrativo di 20 giorni e una multa da 3 a 10 mila euro per l’Ong Open Arms. La decisione è stata presa dopo l’approdo della nave a Marina di Carrara, dove sono sbarcati 176 naufraghi (tra cui 4 minori sotto i 10 anni) soccorsi sabato in acque internazionali. Le autorità hanno interrogato il capitano e la capo missione per oltre 6 ore, al termine è scattata la sanzione. Sette giorni fa l’Ong ha effettuato due salvataggi, prendendo a bordo rispettivamente 33 e 36 persone. Al termine delle operazioni è arrivata, da parte dell’Italia, l’indicazione del porto di sbarco ma, successivamente, il velivolo di ricognizione Seabird dell’Ong Sea Watch ha lanciato un may day per un mezzo «sovraffollato e in pericolo», Open Arms l’assetto navale più vicino.

«Abbiamo informato le autorità competenti e ci siamo diretti verso il target che era a circa 20 miglia dalla nostra posizione – spiegano -. Arrivati sul posto, ci siamo trovati di fronte a un gommone sgonfio e sovraccarico con a bordo 109 persone, 94 minori non accompagnati. Il team ha effettuato il trasbordo, sempre informando in tempo reale le autorità italiane che non hanno mai fornito una risposta». Terminata anche la terza operazione, hanno fatto rotta verso Genova e poi, con il cambio di porto assegnato, l’arrivo a Marina di Carrara. La terza operazione ha fatto scattare la sanzione.

«Riteniamo inaccettabile dover subire un secondo fermo per aver rispettato le convenzioni internazionali e il diritto del mare. Dovere del capitano di qualunque imbarcazione prestare soccorso a naufraghi in pericolo di vita. L’omissione di soccorso è, quella sì, un reato grave. Tutte le persone soccorse erano in condizioni di estrema vulnerabilità, provate fisicamente e psicologicamente. Tantissimi i ragazzi tra i 14 e i 16 anni soli, molto provati dal viaggio, dalle violenze subite e dal fatto di essere lontani dalle proprie famiglie».

Il 22 agosto Open Arms aveva già subito il fermo di 20 giorni e la multa dopo lo sbarco a Carrara: a bordo, allora, c’erano 195 naufraghi. «In mare – avevano commentato all’epoca – le norme sembrano non avere più alcun valore, a volte ci chiedono di fare le veci della Guardia costiera permettendo 7 soccorsi in un giorno, altre ci fermano e ci sanzionano». Oscar Camps, fondatore di Open Arms, ieri ha dichiarato: «Siamo abituati a doverci difendere per un paradossale capovolgimento della realtà per cui chi salva vite viene inquisito, multato e fermato e chi incarcera, tortura, ricatta persone vulnerabili viene finanziato e sostenuto con fondi Ue».

Mentre il governo fermava l’Ong, proseguivano gli sbarchi autonomi: fino a ieri pomeriggio si contavano 108 arrivi a Pantelleria (nel centro di accoglienza ieri c’erano 390 persone) e 152 a Lampedusa. La nave Louise Michel è invece attraccata a Pozzallo con 83 migranti.

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