Mediterraneo, 100 migranti morti durante le vacanze di Natale
Rotta continua Quattro naufragi davanti alle coste libiche. In Italia iniziano le audizioni sul protocollo Roma-Tirana
Rotta continua Quattro naufragi davanti alle coste libiche. In Italia iniziano le audizioni sul protocollo Roma-Tirana
Mentre questo lato del Mediterraneo era impegnato a mangiare panettoni e scartare regali, l’altro è stato segnato da almeno quattro stragi di migranti. Le prime tre sono avvenute tra Natale e Capodanno davanti alle coste libiche.
Il giorno di Santo Stefano 24 persone sono scomparse nei pressi di Al Zawiyah. Solo sette i sopravvissuti. Un altro naufragio si è consumato due giorni dopo in Cirenaica. Sei vittime, ma i corpi recuperati sono soltanto due, e un sopravvissuto al largo di Brega, vicino l’area controllata dalla compagnia petrolifera e del gas Sirte Oil company. Dopo appena 24 ore altri quindici morti a ovest, di fronte alle coste di Sabratha. In questo caso i superstiti sono stati una trentina.
Nell’ultima settimana dello scorso anno, ha fatto sapere l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), ben 1.234 persone sono state catturate dalla sedicente «guardia costiera» libica mentre tentavano di raggiungere l’Europa. Praticamente il 7% di quelli riportati indietro nel corso dell’anno: 17.025 in totale, contro i 24.684 del 2022. Segno di una forte attività dei libici durante vacanze natalizie segnate da una finestra di beltempo che ha fatto registrare quasi 4mila sbarchi complessivi sulle coste italiane.
«Il 2023 si è chiuso con 2.383 morti nel Mediterraneo centrale e purtroppo il 2024 è già iniziato con un naufragio che il 3 gennaio ha provocato 35 vittime al largo di Zwara», ha scritto ieri il portavoce dell’Oim Flavio Di Giacomo. Complessivamente, quindi, dal 26 dicembre al 3 gennaio hanno perso la vita 108 migranti in quattro naufragi di cui fino a ieri non si era saputo nulla.
Intanto il protocollo tra Italia e Albania per la costruzione di centri di trattenimento al di là dell’Adriatico è arrivato ieri in parlamento. Nelle commissioni riunite Affari costituzionali ed Esteri sono cominciate le audizioni.
L’ambasciatore a Tirana Fabrizio Bucci ha sottolineato il lavoro diplomatico partito la scorsa estate. Tra i vari approfondimenti, però, non ne è stato condotto alcuno sulla situazione del diritto d’asilo nel Paese delle aquile: è ritenuto inutile perché varrà la giurisprudenza italiana.
Diverse critiche all’accordo sono state espresse da Chiara Favilli, che insegna diritto europeo all’università di Firenze. «È inconciliabile con il rispetto dei diritti umani», ha detto.
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