Un nuovo partito populista si è affermato alle elezioni locali dei Paesi Bassi. A conquistare la maggioranza relativa dei consensi è stato il BoerBurgerBeweging (Bbb), Movimento contadino-cittadino, che è risultato essere il primo partito in quasi tutte le 12 province olandesi. In totale ha ottenuto quasi un quinto dei voti, superando anche il liberale Vvd del premier in carica Mark Rutte.

Fondato nel 2019 dalla giornalista Caroline van der Plas, ex deputata del democristiano Cda, il Bbb negli ultimi mesi ha dato voce all’opposizione al governo Rutte e alle sue misure anti-inquinamento che prevedono il taglio delle emissioni degli allevamenti per rispettare gli standard posti dall’Unione Europea. Le bandiere del Bbb hanno accompagnato la mobilitazione dei boeren olandesi scesi più volte in piazza, bloccando le autostrade con i loro trattori.

Dando voce alle proteste degli agricoltori, il Bbb è riuscito a catalizzare lo scontento popolare, drenando voti, soprattutto, dalla destra populista come il Pvv di Geert Wilders o il FvD di Thierry Baudet, letteralmente crollato a percentuali minime, e dal democristiano Cda, che ha visto quasi dimezzata la sua rappresentanza. In una tornata elettorale che ha premiato le novità, anche la neo-alleanza tra il rossoverde GroenLinks e il socialdemocratico PvdA ha ottenuto un buon risultato, diventando la seconda forza politica del paese e confermandosi in testa in città come Amsterdam, Utrecht o Rotterdam.

Oltre a determinare la composizione delle camere regionali, a cui spetta l’implementazione delle politiche governative, i risultati del voto di mercoledì 15 hanno avuto un’immediata eco sulla politica nazionale. Saranno i nuovi rappresentanti appena eletti, infatti, a scegliere i componenti del senato olandese dove le forze governative saranno di volta in volta costrette a cercare accordi con il populista Bbb oppure con l’alleanza verdi e socialisti. O con altre forze politiche, come ha suggerito furbescamente il premier in carica Mark Rutte.