Occupazione e inflazione migliorano: governo e Panetta festeggiano i decimali
Una donna osserva i prezzi in un supermercato – Foto LaPresse
Economia

Occupazione e inflazione migliorano: governo e Panetta festeggiano i decimali

Propaganda di Governo Istat, dati provvisori su ottobre e novembre: +0,4% e +0,8%. Ma i consumatori: il trimestre di Urso è fallito
Pubblicato 12 mesi faEdizione del 1 dicembre 2023

Sale l’occupazione, secondo i dati provvisori di ottobre diffusi ieri dall’Istat, ma non è il «record» di cui parla il governo Meloni. Secondo l’istituto nazionale di statistica, a ottobre il tasso di occupazione è salito di 0,1 punti percentuali rispetto a settembre 2023, che si traduce in più 27mila unità. «L’aumento – spiega l’Istat – riguarda i soli dipendenti permanenti. Il numero degli occupati registra, rispetto a ottobre 2022, un aumento di 455 mila dipendenti permanenti e di 66 mila autonomi; il numero dei dipendenti a termine risulta invece inferiore di 64 mila unità». Diminuisce la precarietà e aumentano i contratti a tempo indeterminato, quindi? Non per tutti: l’aumento dell’occupazione è diffuso in tutte le classi d’età tranne i 35-49enni che risultano stabili.

Anche la crescita del numero di persone in cerca di lavoro, più 2,3%, riguarda tutti a eccezione dei 35-49 che registrano un lieve calo. Se si confronta il trimestre agosto-ottobre 2023 con quello precedente, si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,4%, per un totale di 104.000 occupati. È necessario ricordare, però, che per l’Istat sono occupate tutte le persone tra 15 e 89 anni che nella settimana di riferimento «hanno svolto almeno un’ora di lavoro a fini di retribuzione o di profitto» e che il nostro paese è al secondo posto in Unione Europea per quota di part time involontari. Cioè lavoratrici e lavoratori che avrebbero bisogno di un tempo, e quindi uno stipendio, pieno e che trovano solo contratti con orario ridotto.

I dati provvisori Istat su novembre certificano anche un calo dell’inflazione: l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,4% mentre l’aumento su base annua scende allo 0,8% (valore che non si registrava da marzo 2021) dal +1,7% del mese precedente. Questo a causa dei prezzi degli energetici, che evidenziano una netta flessione sul piano congiunturale, alla dinamica dei servizi ricreativi, culturali, per la cura della persona e di trasporto, e alla decelerazione del ritmo di crescita dei prezzi dei beni alimentari. Frena, infatti, anche il carrello della spesa: su base annua, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona segnano +5,8%, rispetto allo +6,1% di ottobre, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto passano da +5,6% a +4,8%.

Se il ministro delle Imprese Adolfo Urso commenta «Avanti così, cresce l’Italia», Coldiretti rimarca che i prezzi delle verdure sono «in controtendenza» e aumentano del 7,8%, quelli della frutta del 10,7%. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori sottolinea, come il Codacons, «il fallimento del Trimestre anti inflazione» che «è stato, come avevamo previsto, un flop». Anche per Assoutenti «preoccupa il sensibile rialzo della voce alimentari», i cui prezzi crescono in un solo mese dello 0,7%. «Una bella notizia», ha dichiarato il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, commentando i dati. «Le condizioni monetarie dovranno rimanere restrittive per il tempo necessario a consolidare la disinflazione». Panetta ha poi avvisato che «occorre evitare inutili danni per l’attività economica e rischi per la stabilità finanziaria, che finirebbero per mettere a rischio la stabilità dei prezzi».

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