Ci sono volute più di 2 ore perché qualcuno dell’amministrazione Biden prendesse la parola su quanto stava avvenendo in Brasile. È stato il consigliere per la sicurezza nazionale Jack Sullivan, che ha twittato: «Gli Stati uniti condannano ogni tentativo di minare la democrazia in Brasile. Il presidente Biden sta seguendo da vicino la situazione e il nostro sostegno alle istituzioni democratiche brasiliane è incrollabile. La democrazia brasiliana non sarà scossa dalla violenza». Biden in quel momento era impegnato nella sua prima visita al confine meridionale e poche ore dopo è arrivata anche la sua reazione di condanna a un assalto così simile a quello organizzato da Trump il 6 gennaio 2021.

Ora dopo ora stanno crescendo le pressioni su Biden per estradare Bolsonaro, che al momento è ancora in Florida. «A quasi 2 anni dal giorno in cui il Campidoglio degli Stati uniti è stato attaccato dai fascisti – ha scritto su Twitter Alexandria Ocasio-Cortez – vediamo movimenti fascisti all’estero tentare di fare lo stesso in Brasile. Gli Stati uniti devono smettere di concedere rifugio a Bolsonaro in Florida».Con lo stesso tono si sono espressi sempre su Twitter altri deputati democratici, tra cui i socialisti Joaquin Castro, Ilhan Omar e Mark Takano.

Rispondendo alle domande dei giornalisti Sullivan ha detto che Biden, che in quel momento era in viaggio verso il Messico, lunedì mattina non aveva ancora parlato con Lula, e che l’amministrazione non aveva ricevuto alcuna richiesta ufficiale dal governo brasiliano in merito a Bolsonaro. «Ma se gli Stati uniti dovessero ricevere una richiesta, sarebbe trattata molto seriamente». Se Biden dovesse scegliere di non revocargli il visto, il Brasile potrebbe chiedere formalmente l’estradizione di Bolsonaro, dopo aver emesso un mandato di cattura.