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Le grandi città brasiliane terreno di conquista per centro e destra estrema

Le grandi città brasiliane terreno di conquista per centro e destra estrema – Ansa

Municipali Test municipali, il governo Lula e la sinistra perdono ancora consensi. Guilherme Boulos (Psol) a San Paolo va al ballottaggio. Ma resiste l’onda bolsonarista

Pubblicato un giorno faEdizione del 8 ottobre 2024

Il primo turno delle elezioni municipali brasiliane porta a un ulteriore consolidamento delle forze politiche centriste e di destra estrema. L’onda bolsonarista non si è esaurita con la vittoria di Lula da Silva alle presidenziali del 2022 e dopo l’esclusione dell’ex capitano dalle cariche pubbliche fino al 2030. Le grandi città sono terra di conquista del voto conservatore, mentre per la sinistra continua l’erosione del consenso.

Nelle capitali dei 26 stati, hanno prevalso al primo turno 11 candidati di centro e di destra, mente in altre 15 si andrà al ballottaggio. Nessuna capitale è andata al Pt di Lula, che sarà presente al secondo turno a Natal, Porto Alegre, Cuiabà, Fortaleza. Il Partito liberale (Pl) di Bolsonaro si aggiudica 2 capitali e concorre il 27 ottobre in altre nove. Nelle 103 città che superano i 200 mila elettori, si va al secondo turno in 52 municipi e in 23 di essi troviamo un rappresentante del Partito liberale, il più presente nei ballottaggi. Il Pl, che nel 2020 aveva partecipato solo a 2 ballottaggi, in molti municipi ha eroso consensi ai partiti di centro. Il Pt va al secondo turno in 13 sfide (erano 15 nel 2020), il Psol a 2. I due maggiori partiti di centro (Psd e Mdb) parteciperanno a 10 ballottaggi.

Guilherme Boulos sfila con Lula a sostegno della sua campagna elettorale (Ap)

A San Paolo Guilherme Boulos (Psol), che col 29,1% è riuscito ad andare al ballottaggio, sfiderà Ricardo Nunes, prefetto uscente sostenuto da Bolsonaro, che si è fermato al 29,5%. Un risultato importante frutto di un programma di sostegno alle fasce deboli della città. La più grande metropoli del Brasile dovrà scegliere tra due progetti antagonisti. A Rio de Janeiro viene riconfermato con più del 60% il prefetto uscente, Eduardo Paes, del Partito social democratico (Psd) appoggiato da Lula. Nella città carioca, dove il bolsonarismo ha trovato terreno fertile, il Pl ha superato il 30%. Anche a Belo Horizonte, terza città più popolosa del Brasile, il Pl è in testa con un candidato, Bruno Engler, che negli anni si è distinto per omofobia e un programma che ha come obiettivo la riduzione delle politiche sociali e l’esclusione delle minoranze. Nella capitale del Minas Gerais la debolezza del Pt si manifesta in modo acuto con solo il 4,4% dei voti.

Analizzando i risultati complessivi dei 5569 municipi, sono il Partito socialdemocratico (Psd) e il Movimento democratico brasiliano (Mdb) ad aggiudicarsi più prefetti al primo turno, rispettivamente con 888 e 863. Si tratta di due partiti di centro moderato in grado di imporsi in tutte le aree del paese e in diverse realtà socio-economiche. La novità è che per la prima volta negli ultimi 20 anni l’Mdp è superato da un altro partito.

Segue con 572 municipi il Partito progressista(Pp) collocato a destra. Il Pl di Bolsonaro ha ottenuto 523 prefetti. Il Pt di Lula con 248 è ottavo, preceduto anche da Republicanos, Psb e Psdb. Siamo di fronte a una grande frammentazione politica sia a livello locale che al Congresso, in un alternarsi di alleanze in cui si ridefiniscono di volta in volta i rapporti di forza. Lo sguardo va al ballottaggio, ma già si delineano alleanze e possibili candidati per le presidenziali 2026.

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