Internazionale

Obrador rinuncia alla scorta, e non solo

Obrador rinuncia alla scorta, e non soloIl nuovo presidente messicano Obrador, detto Amlo – Afp

Messico Il neo presidente dice no al palazzo presidenziale, all'aereo presidenziale e a metà dello stipendio. Per alzare, dice, il salario dei lavoratori

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 12 luglio 2018

Secondo gli zapatisti, che di Andrés Manuel López Obrador – il trionfatore delle presidenziali messicane – non si sono mai fidati, con il nuovo governo «potranno cambiare i capataz, i servitori e i capisquadra, ma il proprietario continuerà a essere lo stesso».

Intanto, però, le prime mosse di Amlo fanno scalpore, a cominciare dalla decisione di rinunciare alla scorta presidenziale, malgrado gli alti tassi di criminalità registrati in particolare in questi ultimi mesi. «È il popolo – ha detto – che vigilerà su di me e mi proteggerà. Chi lotta per la giustizia non ha nulla da temere». Una rinuncia legata al programma di lotta agli sprechi e ai privilegi già annunciato in campagna elettorale.

E a cui aggiungono il rifiuto di vivere nella residenza presidenziale, Los Pinos, che Amlo vorrebbe trasformare in un centro d’arte; la vendita dell’aereo presidenziale, motivata dal fatto che «non si può avere un governo ricco e un popolo povero»; il taglio del 50% del suo salario presidenziale e la riduzione degli stipendi degli alti funzionari così da «alzare quelli di coloro che stanno in basso: insegnanti, infermieri, medici, addetti alle pulizie, poliziotti, soldati, contadini».

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento