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Nuova commissaria dell’Ue: austerità e conflitto di interessi

Nuova finanza pubblica La rubrica settimanale di politica economica. A cura di autori vari
Pubblicato circa 2 ore faEdizione del 12 ottobre 2024

La nuova Commissione europea di Von der Leyen comincia ad assumere concretezza: ci sono i nomi delle personalità nominate (ricordiamolo) dai governi nazionali per i vari commissari. L’Italia ha indicato Raffaele Fitto come suo candidato, e a quanto pare la cosa non manca di avere i suoi intoppi. Il politico pugliese non è solo, tuttavia: altri candidati devono far fronte a richieste di chiarimenti da parte del Parlamento europeo.

Per quanto riguarda i servizi finanziari, la delega dovrebbe essere destinata alla portoghese Maria Luís Albuquerque, indicata dal governo di Luis Montenegro, l’esecutivo di centro-destra insediatosi lo scorso aprile dopo la risicatissima vittoria del 10 marzo; è stata segretario al Tesoro fra giugno 2011 – luglio 2013 e ministro delle Finanze fra luglio 2013 – novembre 2015. In pratica è rimasta al vertice durante tutto il periodo della crisi del debito sovrano, prima con un incarico tecnico-amministrativo e poi con nomina politica, nella gestione delle finanze lusitane. Le istituzioni Ue, con una certa insistita attenzione per la trasparenza, si incentrano sul periodo posteriore alla carriera istituzionale. Ma gli incarichi assunti posteriormente sono in conseguenza di quanto fatto prima. Questo ci porta alla questione: che tipo di apporto ha dato?

Negli anni 2011-14 si consuma la fase più intensa della crisi economica portoghese. Anni di recessione con crescita negativa o molto stentata (fra 2009-14 il 2010 ha visto un timido +1,7% del pil, per il resto si è avuto, rispettivamente, -3,1; – 1,6; – 4; e uno stentatissimo + 0,7% nel 2014), deficit di bilancio mostruosi, timori di insolvenza e crisi bancaria. Il solito menu della crisi della periferia europea di quegli anni. I governi rispondono nel solito modo dei PIIGS: con l’austerità.

Il governo Socrates del Partito Socialista fa passare misure “lacrime e sangue” e firma il Memorandum Ue il 17 maggio 2011, subito dopo essere stato sfiduciato il 23 marzo 2011 – dieci giorni prima 280mila persone avevano sfilato contro l’austerità a Lisbona e Porto – per lasciare il campo, con l’esito delle elezioni anticipate, al nuovo governo di centro-destra. Il nuovo premier Coelo in forza del “salvataggio” di 78 miliardi attuerà la solita serie di riforme. Come voleva la consuetudine il governo ha salvato le banche in difficoltà: Millennium BCP nel luglio 2012; il Banco Internacional do Funchal S.A. Nel 2013; il Banco Espérito Santo nel 2014. In tutti i casi c’è stato un finanziamento pubblico per esse, ma anche una separazione fra la parte “buona” e quella “cattiva”: nella prima vengono messe le attività finanziarie profittevoli, nella seconda quelle che non lo sono, in particolare i famosi “crediti deteriorati” (“non-performing loans”).

Bizzarramente, anche questi ultimi possono produrre profitti, tipicamente nel settore immobiliare: permettono di acquisire immobili che poi, nelle labirintiche dinamiche finanziarie, possono venire ristrutturati e venduti a caro prezzo. Albunquerque dopo la caduta del suo governo nel 2015 è entrata a lavorare per il gruppo finanziario britannico Arrow, che nello stesso anno ha comprato Whitestar Asset Solutions, società finanziaria incaricata di valutare i debiti in pancia al Banco Internacional do Funchal S.A (nuovamente falllito nonostante i finanziamenti pubblici), alla fine acquisiti da una compagnia, CarVal Investors, posseduta da… Arrow Global. Sostanzialmente, la persona che gestiva le finanze lusitane è stata assunta dalla azienda che ha acquisito i debiti di una banca salvata coi soldi dello Stato mentre lei era in carica. Il conflitto d’interesse è deplorevole, ma si tratta di un sintomo dell’essere stato un agente della Troika sulla pelle di lavoratori e cittadini, per non parlare del fatto che Albuquerque ha rappresentato il Portogallo all’Eurogruppo dando il suo voto mentre questo massacrava la Grecia di Tsipras e Varoufakis. E adesso è in plancia per divenire commissario Ue. Si ritorna ad essere ciò che si era.

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