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Non ci sono automobili arcobaleno nel traffico di Milano

Conoscendo i perversi meccanismi della serialità applicata all’informazione, sappiamo che ci sono periodi in cui trionfano i femminicidi, impazzano i morti sul lavoro o cretineggiano gli youtubers. Poi silenzio, fino […]

Pubblicato più di un anno faEdizione del 29 giugno 2023

Conoscendo i perversi meccanismi della serialità applicata all’informazione, sappiamo che ci sono periodi in cui trionfano i femminicidi, impazzano i morti sul lavoro o cretineggiano gli youtubers. Poi silenzio, fino alla prossima. Quindi il sindaco Beppe Sala fa bene a non farsi impressionare dal fastidioso stillicidio di cadaveri di ciclisti milanesi che invece di tornare a casa inforcano la via che porta all’obitorio. Sarà la sfiga, sarà un «incidente»… sarà una strage ma non così grave da spingere la politica a farsi carico della paura che angoscia migliaia di ciclisti. Loro, desolati, la esplicitano bloccando il traffico, senza però ottenere la visibilità di chi protesta per il clima: a Milano c’è un corteo funebre a pedali ogni volta che qualcuno ci lascia la pelle (due persone questa settimana). Eppure il fatto non genera emergenze: le «forze» politiche, si sa, non sono in sintonia con la vita reale e l’informazione non sputa nel piatto dove mangia. E così, chiacchiere a parte, nessuno affronta il tema automobili e «città 30» anche di fronte a un fatto così politico come la rivendicazione del diritto di spostarsi senza morire. Troppe ne sono state dette sulla distanza incolmabile tra governanti e governati, per cui basta. Poi salta fuori una fotografia che non dice niente e spiega tutto: è uno svarione comunicativo del primo cittadino di Milano che il giorno prima del Pride si mette in posa sui social appoggiato a una simpatica automobile, color arcobaleno. Poche ore prima era morta una donna, schiacciata dalla solita betoniera. La didascalia, mettetecela voi.

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