I «sovranisti» di oggi dovrebbero pagare i diritti di copyright a Ibrahim Boubacar Keita (detto Ibk), agli sgoccioli del suo primo mandato presidenziale in Mali. Cinque anni fa aveva tappezzato le strade di Bamako e usato come intercalare fisso in campagna elettorale lo slogan le Mali d’abord (il Mali prima di tutto). Se ha convinto i suoi concittadini lo scoprirà oggi al primo turno (il secondo, eventualmente, il 12 agosto) di un voto che, oltre a Ibk, vede altri 23 candidati contendersi il palazzo presidenziale posto sulla Koulouba (la collina) che sovrasta la capitale. L’esito è tutt’altro che scontato. Del...