Nel villaggio olimpico i Giochi si fanno proibiti
Si allunga la lista di atleti che si sfila dall’evento, a tre giorni dalla cerimonia di apertura a porte chiuse. Alcuni sponsor ritirano gli spot temendo un contraccolpo al marchio
Si allunga la lista di atleti che si sfila dall’evento, a tre giorni dalla cerimonia di apertura a porte chiuse. Alcuni sponsor ritirano gli spot temendo un contraccolpo al marchio
I Giochi olimpici sono sempre più giochi proibiti. Anche in casa Italia, dove la lista degli atleti che si sfila dall’evento si è allungata nelle ultime ore. Matteo Berrettini per esempio, finalista a Wimbledon e candidato ad almeno una medaglia nel torneo ai Giochi, anche per le assenze di Federer, Nadal (ma non Djokovic, favorito per l’oro) resta a casa, infortunio alla coscia, niente podio olimpico con l’inno italiano. Prima di lui, ha rinunciato anche il golfista Francesco Molinari, ex re al British Open. E sempre tra gli italiani, si erano messi da parte in anticipo Marco Belinelli e Gigi Datome dall’Italbasket che ha invece accolto Danilo Gallinari, impegnato sino a pochi giorni fa nei playoff Nba.
Nella scelta degli atleti, infortunati a parte, pesa ovviamente la paura, il trend in ascesa dei contagi a poco più di tre giorni dal via, dalla cerimonia di apertura a porte chiuse con alcuni sponsor, tipo Toyota, che hanno ritirato gli spot commerciali per i Giochi, temendo un contraccolpo all’immagine del marchio. I positivi aumentano anche nella bolla del Villaggio Olimpico (tra gli atleti sono tre, numero destinato a salire) e ce ne sono anche tra i giornalisti: un collega italiano è risultato contagiato a un test salivare all’arrivo a Tokyo, sul suo volo c’era la nazionale di ciclismo, alcune nuotatrici, tra cui Simona Quadarella, poi le squadre di ciclismo, di basket, di tuffi. Per tutti, l’incubo del contatto diretto, del possibile isolamento domiciliare (per ora nessun atleta è isolato), giorni senza allenamenti o costretti a rinunciare alle gare.
Dunque, un generale clima di tensione, determinato anche dall’ostilità dei giapponesi verso i Giochi. Avrebbero voluto l’annullamento, la percentuale dei contrari raggiunge picchi plebiscitari. Ma il Comitato olimpico internazionale ha sempre escluso l’ipotesi, perché avrebbe visto sfumare altri miliardi di dollari oltre a quelli già perduti per il rinvio di un anno dei Giochi.
Ma a Tokyo tante stelle non ci saranno soprattutto in alcune discipline (calcio, tennis, hockey, basket) che ormai da svariate edizioni mettono in secondo piano l’appuntamento olimpico, solo un incomodo in calendari compressi, tra tornei assai più ricchi. Per il tennis mancherà Serena Williams, nel basket ci sono alcuni assi della Nba ma non tutti (Lebron James è assente), nel calcio solo la Spagna ha portato qualche talento, per gli altri c’è stato il divieto imposto dai club. In generale, per ora non si fiuta, se non in qualche foto sui social, quell’attesa per l’evento olimpico.
In attesa del via, arrivano anche notizie che profumano di Giochi: è stato ritrovato a Nagoya il sollevatore di pesi ugandese sparito giorni fa dal centro di addestramento a Tokyo, mentre emerge la storia dei quattro atleti del Sud Sudan che si allenano a Tokyo da due anni, ospitati da una comunità locale, mentre il Paese africano è ancora dilaniato da anni dalla guerra civile. Infine, il primato della 43enne calciatrice brasiliana Formiga, alla sua settima Olimpiade.
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