Ossessione Olimpiadi, l’unico trofeo mai vinto dalle nazionali di pallavolo italiane. Neppure dalla «generazione di fenomeni» capace di conquistare tre mondiali maschili di fila ma andata a infrangersi contro l’Olanda nella finale per l’oro ad Atlanta ’96. Quella squadra era stata plasmata da Julio Velasco, il ct che ha segnato un intero decennio. Velasco a Parigi è di nuovo in cerca di quell’oro ma dalla panchina della nazionale femminile. Con lui due vice, Massimo Barbolini (ex ct delle azzurre che pure ha vinto tanto ma mai Olimpiadi o mondiali) e Lorenzo Bernardi, schiacciatore proprio di quella generazione di fenomeni eletto «miglior giocatore di pallavolo del XX secolo». Passato ad allenare gli uomini, Bernardi lo scorso campionato si è seduto sulla panchina di Novara nel campionato femminile per poi approdare alla nazionale.

A GUIDARE il team azzurre un trio di ferro quindi. Una misura necessaria per ricostruire un ambiente uscito letteralmente a pezzi dalla gestione dell’ex ct Davide Mazzanti. Tutto era precipitato alle Olimpiadi di Tokyo tre anni fa: la nazionale donne si presentava con l’ambizione di medaglia, quella del metallo più pregiato, invece la spedizione è stata un fallimento con l’Italia finita fuori ai quarti di finale sotto i colpi della Serbia. La stella azzurra, l’opposta Paola Egonu, irriconoscibile: percentuali di errore altissime e quelle battute a mezzo braccio dimostrazione plastica di una rottura nello spogliatoio. Da lì in avanti si sono susseguiti errori come rimandare il cambio in panchina. La vittoria agli europei del 2021 e il terzo posto ai mondiali del 2022 non potevano rimettere insieme i cocci di una squadra che avrebbe dovuto avere ambizioni altissime.

Dopo aver prolungato la decisione molto oltre il dovuto, è arrivato Velasco e il suo volley «senza alibi». Parigi è una ripartenza. L’incontro di esordio, domenica, con la Repubblica Dominicana è finito 3-1, la squadra non ha giocato bene ma Egonu ha armato il braccio in attacco e dalla linea di battuta (25 punti con 3 ace), la libero Monica De Gennaro ha tenuto in gioco le bordate, bande e centrali (sapientemente alternate) hanno dato manforte. «Una partita che ci servirà molto – il commento di Velasco – per come è maturata, soprattutto dopo aver perso quel secondo set dopo essere stati in vantaggio. È importante vincere le partite soffrendo un po’, creiamo anticorpi». Il prossimo turno giovedì con l’Olanda che ha messo in crisi la fortissima Turchia: le orange hanno perso solo al tie-break. Vietato distrarsi anche perché il torneo di qualificazione si chiuderà proprio contro la Turchia allenata da Daniele Santarelli, ct plurivincente.

Sul fronte uomini, anche l’allenatore degli azzurri è in cerca di riscatto. Ferdinando De Giorgi è stato nel pool di alzatori che hanno segnato la generazione dei fenomeni, insieme a Paolo Tofoli e Marco Meoni. De Giorgi ad Atlanta non c’era così nei giorni scorsi ha scherzato: «Mi sono autoconvocato». A Tokyo anche gli uomini uscirono fuori ai quarti per mano dell’Argentina, in panchina Gianlorenzo Blengini con una squadra a fine ciclo (seppure reduce dall’argento di Rio). L’arrivo di De Giorgi ha portato un rinnovamento del gruppo, il più giovane a Parigi. In Francia si portano dietro la vittoria ai mondiali del 2022, la vittoria agli europei del 2021 e un secondo posto nell’ultima competizione continentale nel 2023.

L’ESORDIO per gli uomini è stato sabato contro il Brasile, la squadra con l’età media più alta, liquidata 3-1 (stamattina l’Egitto e poi la Polonia). Un esordio carico di suggestioni: il terzetto di vittorie ai mondiali dell’Italia, negli anni Novanta, ha lasciato il posto a tre mondiali di fila ai brasiliani, vittoriosi anche nell’Olimpiade di casa a Rio. La striscia carioca ai mondiali si è infranta sul sorgere dell’astro Polonia, una squadra fortissima che però di mondiali ne ha ottenuti due di fila, stoppata proprio dall’Italia. A Parigi tutte le squadre blasonate sono in cerca dell’oro. Ma vietato sottovalutare i padroni di casa della Francia, un team dal gioco corale senza opposti esplosivi ma capace di difese e ripartenze fulminanti. A Tokyo vinsero l’oro nella sorpresa generale, in panchina Laurent Tillie ex grande giocatore. Oggi il ct è Andrea Giani, un altro campione della generazione dei fenomeni.