Si sono da poco concluse le elezioni per l’assemblea legislativa in Gujarat, lo stato più occidentale dell’India, e il partito al potere, il Bharatiya Janata Party (BJP) del primo ministro Narendra Modi, si è portato a casa una vittoria schiacciante, con la conquista di 156 poltrone su un totale di 182, ovvero l’86% dell’assemblea legislativa. Le forze di opposizione, l’Indian National Congress e l’Aam Aadmi Party (AAP), ne hanno conquistate rispettivamente 17 e 5.

MODI E IL BJP hanno investito molto sulla campagna elettorale in Gujarat, fatto che spiega però solo in parte il successo ottenuto. I risultati non sorprendono: il BJP conferma la sua presenza ben radicata nello stato che di fatto governa dal 1998. Inoltre, è dal 1980 che il partito lavora per assicurarsi il consenso e l’appoggio dei Patels (Patidars), una casta gujarati molto influente a livello sociale, politico ed economico e che rappresenta circa il 12-14% della popolazione. In più, il premier Modi non solo è originario del Gujarat ma ha anche ricoperto la carica di ministro in questo stato dal 2011 al 2014, anno in cui ha poi assunto la carica di primo ministro dell’India.

Eppure, nonostante l’ampia vittoria del BJP in queste elezioni, in Gujarat esiste un’opposizione contadina che in futuro potrebbe anche determinare un cambio di rotta. Durante le elezioni, la comunità maldhari ha portato avanti una vera e propria campagna mediatica contro il BJP volta a disincentivare la popolazione a votare per il partito. I Maldhari, (da mal , «bestiame» e dhari «possessori»), sono tradizionali pastori dello stato del Gujarat. Un gruppo dalla forte identità politica, legata essenzialmente agli allevamenti di bovini.

NEGLI ULTIMI ANNI, in seguito all’aumento della richiesta di latte nelle zone urbane, in India la bovinicoltura è diventata una delle attività più prolifiche del settore agricolo, la cui crescita rimane però severamente limitata a causa del divieto religioso hindu sul consumo di carne bovina. A settembre le proteste dei pastori maldhari hanno fatto revocare la legge il Gujarat Cattle Control (Keeping and Moving) In Urban Areas Bill 2022, che vietava il randagismo dei bovini nelle zone urbane, chiedendo con insistenza al governo una maggiore tutela per la loro professione e status sociale.

Proprio una forma di resistenza contadina simile è stata una delle cause della sconfitta del BJP in un altro stato dell’India, l’Himachal Pradesh, dove le elezioni si sono concluse a novembre. Qui il partito ha vinto solamente 25 poltrone su 68, mentre l’Indian National Congress ne ha conquistate ben 40. Secondo gli analisti, molti fattori hanno contribuito alla débâcle locale del BJP, tra cui la quasi totale assenza di musulmani nello stato a maggioranza hindu (95,17%).

È UN DATO INTERESSANTE, che dimostra come gli elettori di religione hindu, in teoria più vicini e in linea con il nazionalismo religioso del BJP, abbiano in realtà giudicato negativamente l’operato del governo, non ‘toccati’ dalla retorica polarizzata sulla questione hindu-musulmani.

Altri fattori sfavorevoli al BJP sono stati l’aumento dei prezzi, la riforma delle pensioni e l’opposizione dei coltivatori di mele. In Himachal Pradesh, il malcontento di questo settore risale al 1990, quando una violenta manifestazione contro il governo ha causato la morte di due coltivatori. Da allora l’avversione nei confronti del BJP cresce nella regione, rappresentando un vero ostacolo per il partito, come dimostra l’esito del voto. La produzione di mele è da sola responsabile del 13,5% dell’economia dell’Himachal Pradesh e rappresenta una grande fetta di elettorato, che decide tra le 20 e le 25 poltrone.

DURANTE LA CAMPAGNA, sia il BJP che l’Indian National Congress hanno cercato di ingraziarsi gli animi dei coltivatori con grandi promesse, tra cui l’abbassamento dell’imposta su beni e servizi. Tuttavia, le inadeguate politiche economiche degli ultimi anni sono servite solo a rinvigorire il dissenso dei lavoratori del settore.
A questo punto, riconquistare i loro voti e così l’intero stato per il BJP sembra un traguardo difficile da raggiungere.