Europa

Nel 2019 in Italia meno sbarchi, il boom in Grecia

Nel 2019 in Italia meno sbarchi, il boom in Grecia

Immigrazione I dati dell’agenzia europea Frontex per il 2019 smentiscono gli allarmi di Salvini: nei primi nove mesi in Italia sono arrivati irregolarmente 9.700 migranti, meno della metà rispetto ai primi nove mesi del 2018 e meno di un quinto rispetto alle isole dell’Egeo

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 17 ottobre 2019

«Aumentano gli sbarchi, aumentano i morti: governo con le mani sporche di sangue» ha tuonato ieri il leader della Lega, Matteo Salvini, deciso a battere sulla propaganda antimigranti per guadagnare terreno sulla maggioranza 5S-Pd. A smentire la tesi del Carroccio la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, che durante il question time alla Camera ha spiegato: «Non si può parlare di escalation degli sbarchi sulla base del dato di settembre: l’incremento numerico c’è stato e c’è anche a ottobre, ma è riconducibile all’aumento degli sbarchi autonomi. Non un fenomeno nuovo: nel 2018 i migranti giunti con piccoli natanti sono stati circa 6mila, mentre dall’inizio del 2019 sono 6.800 con una tendenza di incremento che ha cominciato a manifestarsi già a marzo», cioè quando al Viminale c’era ancora Salvini.

Una seconda sonora smentita alla tesi di Salvini è arrivata ieri dall’agenzia europea Frontex: nei primi nove mesi del 2019 in Italia sono arrivati irregolarmente 9.700 migranti, meno della metà rispetto ai primi nove mesi del 2018 e meno di un quinto del totale delle persone approdate nello stesso periodo in Grecia (50.600), dove si è registrato un aumento del 22% rispetto ai primi nove mesi del 2018. A settembre, lungo la rotta del Mediterraneo Centrale, sono approdati in Italia in modo irregolare 2.280 migranti (soprattutto tunisini e sudanesi), il 16% in più rispetto ad agosto e oltre il doppio rispetto ai 900 dell’agosto 2018, ma comunque molti meno degli 11.500 arrivi registrati in Grecia (più 16% rispetto ad agosto).
Ancora a settembre il numero totale degli arrivi irregolari nell’Ue è salito del 14% rispetto ad agosto, toccando quota 17.200, a causa proprio «di arrivi più elevati nelle isole greche dell’Egeo Orientale», spiega il report. Malgrado la crescita degli arrivi negli ultimi mesi, il totale su tutte le rotte migratorie verso l’Ue nei primi nove mesi del 2019 è stato inferiore del 18% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, fermandosi a 88.200. Lo scorso mese in Europa due arrivi irregolari su tre sono stati registrati sulla rotta del Mediterraneo Orientale; su questa rotta gli arrivi nei primi nove mesi sono stati 50.600 (due su cinque sono afghani), in aumento del 22% rispetto allo stesso periodo del 2018.

Nel Mediterraneo Occidentale, cioè nel percorso verso la Spagna, il numero degli arrivi via mare è salito a 2.400 in settembre, in crescita del 12% rispetto ad agosto. Il totale da gennaio a settembre è di 17.800, circa la metà rispetto ai primi nove mesi del 2018. Lungo questa rotta, i migranti vengono in grande maggioranza dai paesi dell’Africa subsahariana. Nei Balcani Occidentali, infine, sono stati rilevati in settembre circa 450 arrivi irregolari, con il totale da inizio anno che è di 7.300, in aumento dell’80% rispetto ai primi nove mesi del 2018. In questo caso la metà dei migranti irregolari è afghana.

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