Trattare coi talebani o no? Negoziare con la guerriglia in turbante o isolarla, se non con la pistola, con l’arma della diplomazia? È una domanda che non possiamo girare ai molti attivisti afghani ancora intrappolati a Kabul in attesa dell’aereo che li porti in Italia. Né ci sentiamo di chiederlo a N., giornalista, che l’aeroporto lo ha già raggiunto per imbarcarsi su un volo statunitense. Ma possiamo chiederlo a chi in Italia o a Londra è già arrivato da anni e dell’Europa ormai fa parte. Come Alidad Shiri, fuggito ragazzino dall’Hazarajat e diventato famoso con un best seller (Via dalla...