Visioni

«Narcotica», viaggio sulle rotte della droga

«Narcotica», viaggio sulle rotte della drogaUn’immagine da «Narcotica», Nuestra signora de la muerte

Televisione Dal 17 luglio su Rai 3 cinque puntate per raccontare i percorsi del commercio della cocaina e dell'eroina. A cura di Valerio Cataldi con la collaborazione di Raffaella Pusceddu

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 16 luglio 2019

Sospese tra serie tv quasi iconiche – vedi Narcos – e ora addirittura videogames – sembra infatti che il prossimo Rockstar games sarà incentrato sul commercio di cocaina in Colombia e sulla vita di un boss, a volte si dimentica che storie di corruzione e violenza, spaccio di droga e soprusi, non sono solo trama del mondo seriale ma vita reale. Narcotica – una produzione del Tg 3 e Rai 3 in onda da domani in seconda serata alle 23.20 -, mette al centro il lavoro documentario. Curato da Valerio Cataldi con la collaborazione di Raffaella Pusceddu, è un viaggio – in cinque puntate – che racconta i percorsi del commercio della droga, i suoi contatti fra mondi apparentemente lontani ma invece così vicini.

FIUMI DI DENARO si muovono nel pianeta, in un intreccio – spesso letale – che coinvolge criminalità organizzata, politica e lobby finanziario. Una sorta di immersione in zone proibite dove regnano corruzione e violenza, il cui controllo è conteso dai cartelli del narcotraffico, gruppi di guerriglieri, paramilitari, gruppi di polizia autocostituita non riconosciuti.
Valerio Cataldi nella prima puntata porta lo spettatore nei campi di papavero da oppio del Messico, terzo produttore al mondo di eroina. Dalla Colombia al Messico fino alla Calabria. Una cronaca drammatica che mescola anche riti religiosi e vicende di ordinaria miseria – come quella del culto pagano della Santa Muerte. Cataldi si sposta nella seconda puntata in Colombia e concentra l’attenzione sui campi di coca del Catatumbo – tra Colombia e Venezuela. È qui che si coltiva la più grande quantità – circa il 70% – di polvere bianca nel mondo. Un traffico raccontato attraverso le storie dei giovanissimi protagonisti, tredicenni che lavorano in condizioni disumane per riempire sacchi di 70 chili di foglie di coca, ricompensati con pochi pesos a fronte dei profitti colossali intascati dai cartelli della droga.

 

LA TERZA puntata riporta la troupe di Cataldi in Messico – nel villaggio di Jicayan de Tovar – nello Stato di Guerrero – dove è in atto una vera e propria «guerra tra poveri». Terre dove si coltiva l’amapola, il papavero da oppio, coltivazioni a cui i contadini sono costretti e che spesso affiancano a quelle «tradizionali» di mais. La quarta puntata riporta dall’altra parte dell’Oceano, in Albania dove la mafia locale sta assumendo il controllo esclusivo del traffico di eroina e cocaina sulla rotta dei Balcani.

IL VIAGGIO di Valerio Cataldi e la sua troupe si conclude nuovamente in Messico, a Culiacan, che da decenni produce tonnellate di marijuana ed eroina per rifornire il mercato americano. Per capire se la cattura de El Chapo ha davvero inferto un colpo al narcotraffico, in un paese dove solo negli ultimi 15 anni oltre 150 giornalisti sono stati ammazzati.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento