Piove sul bagnato. L’ondata di commozione per la scomparsa di Marcelo Yuka che attraversa in queste ore il Brasile riguarda ancora una volta quei brasiliani che avrebbero già abbastanza motivi per essere tristi e arrabbiati. Anche lui non riusciva a darsi pace per l’incubo del ritorno al fascismo incarnato dal neo presidente Jair Bolsonaro. Se n’è andato all’alba di sabato stroncato da un ictus, a 53 anni. Compositore, attivista politico, rapper impegnato della prima ora, sperimentatore chiave di una scena – insieme a Nação Zumbi e Chico Science – che ha infiammato a partire dall’ultimo scorcio del ‘900, Yuka era...