Munizioni russe in città, ma arriva il raid ucraino

Una fiammata nel cielo notturno del Donetsk e poi una serie di esplosioni che hanno destato tutti a Makiivka. È il risultato di un attacco missilistico ucraino a una struttura russa, probabilmente un deposito di munizioni.

Data l’ubicazione dell’edificio, nei pressi del centro, e l’ora non troppo tarda su internet circolano diversi video girati dai residenti di Makiivka, arricchiti, per gli amanti dei fuochi d’artificio, da una ripresa dall’alto che mostra le fiamme contorcersi, esplodere e poi avvilupparsi di nuovo. Come quando una gran quantità di polvere da sparo viene incendiata: per questo la versione di Kiev sembra credibile.

«I russi avevano piazzato un grande deposito di munizioni per lanciarazzi multipli nel cortile di un’area residenziale incompiuta a Makiivka. Ieri il deposito è saltato in aria. I video ‘prima’ e ‘dopo’ sono stati girati da un drone», scrive il canale Rbc-Ukraine. Secondo il sindaco filorusso della città (Makiivka si trova nella parte di Donetsk separatista), un uomo di 62 anni è morto in seguito all’attacco. E almeno 36 persone, tra cui due minori, sono rimaste ferite. Le forze armate ucraine in un comunicato parlano di un’intera unità militare distrutta.

Intanto, nel cuore del potere ucraino, ieri sera si è svolto un attentato. Un uomo si è barricato nel tribunale Shevchenkivskyi di Kiev facendo esplodere gli ordigni che portava con sé. La dinamica non è ancora stata confermata dalle autorità, ma secondo il media locale Suspilne, si tratterebbe di Igor Gumenyuk, accusato di un attacco terroristico vicino al parlamento ucraino il 31 agosto 2015.

Gumenyuk si sarebbe chiuso in una delle aule del tribunale con una o più granate e poco dopo l’arrivo delle squadre speciali di polizia uno degli ordigni è esploso uccidendo l’uomo e diverse persone presenti.