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Mosca reagisce: «La Nato vuole Kiev da anni: Putin aveva ragione»

Mosca reagisce: «La Nato vuole Kiev da anni: Putin aveva ragione»Il presidente russo Vladimir Putin – Ap

Guerra ucraina Il Cremlino risponde in differita al vertice di Ramstein e al segretario dell'Alleanza Stoltenberg riproponendo la tesi dell'espansione a est. E definisce il piano di pace cinese la «base» da cui partire

Pubblicato più di un anno faEdizione del 22 aprile 2023

La Nato «persevera nella sua politica per portare l’Ucraina nell’alleanza» e ciò «dimostra la correttezza» della decisione del presidente russo Vladimir Putin di «avviare l’operazione militare speciale». Lo ha detto ieri il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, all’agenzia di stampa russa Tass mentre a Ramstein si riunivano gli alleati di Kiev.

Peskov rispondeva in differita al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, che aveva affermato che l’ingresso di Kiev nell’Alleanza atlantica «è in cima all’agenda degli stati membri». Da prima dell’invasione la comunicazione russa ha insistito sul fatto che l’attuale guerra in Ucraina sia in realtà «un’operazione preventiva di difesa» volta a «contrastare l’espansione Nato vicino ai confini della Federazione russa».

Inoltre, la fuga di notizie sulla piattaforma Discord, secondo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, ha rivelato che «gli Usa e i loro alleati della Nato continuano a pompare armi al regime ucraino e insistono nel prolungare le ostilità».

«Gli anglosassoni – ha aggiunto Lavrov – parlano apertamente di una prossima controffensiva ucraina e indicano anche le date. Tutto ciò dimostra il loro coinvolgimento diretto nel conflitto e la loro partecipazione alla pianificazione delle operazioni militari». E conclude: gli Usa hanno «indetto una ‘crociata’ contro la Russia».

L’ex presidente russo Medvedev ha definito Londra «eterno nemico» e auspica l’inabissamento della Gran Bretagna sotto «l’onda creata dall’ultimo sistema d’armi della Russia». E sulla Germania: «I tedeschi che vogliono attaccare la Russia devono essere pronti per una nostra parata a Berlino». Il viceministro degli Esteri, Mikhail Galuzinha, invece è tornato sul piano di pace cinese affermando che potrebbe essere «la base per futuri sforzi di pace».

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