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Mosca: Kiev ha cercato di uccidere il presidente della Transnistria

Mosca: Kiev ha cercato di uccidere il presidente della TransnistriaUna donna davanti al quartier generale delle forze russe a Tiraspol – Ap

Il limite ignoto Il presunto piano contro Vadim Krasnoselsky, a capo dell'autoproclamata repubblica filorussa

Pubblicato più di un anno faEdizione del 10 marzo 2023

Si inaspriscono le tensioni in Transnistria. Secondo i filorussi dell’autoproclamato (e non riconosciuto) territorio separatista moldavo, ieri i Servizi segreti ucraini avrebbero tentato di assassinare il presidente della giunta separatista, Vadim Krasnoselsky.

I media locali e quelli russi hanno subito diffuso la notizia che l’Sbu (l’intelligence di Kiev) avrebbe tentato di eliminare il principale alleato di Putin nella regione a ridosso del confine con l’oblast di Odessa al fine di prenderne il controllo. Tuttavia, l’Sbu stavolta ha risposto pubblicamente e in tempi molto brevi che «qualsiasi dichiarazione della cosiddetta Repubblica popolare di Transnistria sul coinvolgimento dell’Sbu nella preparazione di un attacco terroristico deve essere considerata esclusivamente come una provocazione orchestrata dal Cremlino».

TV8, un sito di informazione moldavo, riporta che i funzionari della Transnistria hanno dichiarato di aver arrestato diversi sospetti, tra i quali un individuo nato a Tiraspol, la capitale della piccola regione separatista, trasferitosi a Odessa diversi anni fa. Il presunto complotto terroristico prevedeva l’uso di un suv imbottito di un’ingente quantità di esplosivo che avrebbe dovuto lanciarsi contro il convoglio sul quale viaggiavano i politici separatisti. Stando alle ricostruzioni effettuate, il carico di esplosivo era talmente significativo da poter provocare danni nel raggio di diverse centinaia di metri.

Il presunto attentato sarebbe soltanto una delle «prove», secondo la ricostruzione dei separatisti transnistriani, che l’Ucraina, la Moldavia o la Nato «stanno preparando un attacco alla Transnistria». Gli ucraini, dal canto loro, sostengono che si tratti di un’operazione di facciata volta a creare un pretesto per l’invasione russa o la destabilizzazione della Moldavia. Il quale negli ultimi mesi si è spostato su posizioni decisamente filo-occidentali, arrivando (più di un anno dopo l’invasione) a condannare l’aggressione russa all’Ucraina.

Il 23 febbraio scorso, il ministero della Difesa di Mosca ha dichiarato che le forze di Kiev stavano preparano una provocazione in Transnistria per mezzo di soldati ucraini travestiti da soldati russi. Due giorni prima il neo-premier moldavo, Dorin Rechan, aveva annunciato che le autorità di Chisinau sono a conoscenza di «diversi scenari di destabilizzazione, incluso un piano per prendere controllo dell’aeroporto della capitale».

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