«Per noi è chiaro che Washington è responsabile per questo atto terroristico senza precedenti». Non usa eufemismi il vice ministro degli Esteri russo, Sergei, Ryabkov, a proposito delle ultime rivelazioni sulle indagini riguardo al gasdotto Nord Stream. Non solo accusa Washington, ma Ryabkov bolla l’inchiesta del New York Times, secondo cui l’attentato alla conduttura sottomarina sarebbe opera di un ignoto «gruppo ucraino o filo-ucraino», come tentativo di depistaggio «per sviare l’opinione pubblica internazionale». POCO PRIMA il titolare dello stesso dicastero, Sergei Lavrov, si era spinto oltre col solito stile comunicativo pregno di minacce e perentorietà. Se un’indagine «obiettiva e imparziale» sull’attentato...