Mosca accusa: «Tv arabe girano video di falsi attacchi chimici»
Siria La battaglia di Idlib e la guerra di propaganda, mentre decine di migliaia di civili fuggono e l'Onu a Ginevra incontra russi, iraniani e turchi
Siria La battaglia di Idlib e la guerra di propaganda, mentre decine di migliaia di civili fuggono e l'Onu a Ginevra incontra russi, iraniani e turchi
Che quella siriana sia anche una guerra tra propagande è cosa nota. Sulle armi chimiche, in particolare, i due fronti si scatenano da anni. Ieri il ministero russo della Difesa ha accusato le opposizioni islamiste arroccate nella provincia nord-ovest di Idlib (già sotto attacco governativo) e i loro sponsor occidentali e arabi di lavorare a video di falsi attacchi chimici da parte di Damasco.
Nello specifico, «troupe di alcune emittenti del Medio Oriente» e della «filiale regionale di uno dei maggiori canali televisivi Usa», scrive il ministero, starebbero realizzando riprese nel villaggio di Jisr al-Shughur con l’ausilio dei Caschi Bianchi (“protezione civile” operativa nelle aree in mano alle opposizioni islamiste e finanziata da paesi arabi e occidentali), una messa in scena per giustificare un intervento esterno anti-Assad a Idlib.
La provincia resta incandescente: ieri, secondo fonti locali, carri armati turchi (presenti nel nord della Siria da oltre tre anni) si sono portati alla periferia nord della città. Una misura significativa, soprattutto alla luce del «fallimento» diplomatico di Erdogan che la scorsa settimana ad Astana non è riuscito a ottenere da Mosca e Teheran un cessate il fuoco sulla provincia piena di gruppi legati ad Ankara. E alla luce delle dichiarazioni dello stesso presidente turco che sul Wall Street Journal ha fatto appello al mondo perché fermi Assad.
E mentre in poco più di dieci giorni da Idlib sono già fuggiti 30mila civili, ieri a Ginevra l’inviato Onu per la Siria, Staffan de Mistura, ha incontrato rappresentanti russi, turchi e iraniani per discutere della futura costituzione siriana. Si guarda già oltre. Dopotutto de Mistura era già intervenuto a fine agosto per proporsi come scudo umano per i civili di Idlib, ma soprattutto per ribadire che jihadisti e qaedisti presenti vanno sradicati.
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