Lavoro

Ai cancelli di Settimo Torinese si apre uno spiraglio di trattativa

Ai cancelli di Settimo Torinese si apre uno spiraglio di trattativaLavoratori in presidio a Settimo torinese – LaPresse

Mondo Convenienza Tra i lavoratori dell’azienda che gestisce la logistica attesa per l’incontro strappato per giovedì

Pubblicato circa un anno faEdizione del 18 luglio 2023
Giulia D'AleoSETTIMO TORINESE

I lavoratori accalcati davanti ai cancelli di Mondo Convenienza a Settimo Torinese diventano sempre di più, anche se le temperature esterne sfiorano i 35 gradi. Sei giorni fa, quando la protesta partita da Campi Bisenzio è attecchita per la prima volta anche nel comune piemontese, erano una quarantina in tutto. Adesso sono più di 70, tutti montatori e trasportatori assunti da Veneta Logistic, la società che ha in appalto le consegne per il colosso dell’arredamento low cost. Anche loro, come a Campi Bisenzio, Riano e Bologna, denunciano un sistema di sfruttamento invisibile che li costringe a turni di lavoro fino a 14 ore giornaliere, stipendi da fame, straordinari non pagati e nessuna tutela. Il numero di trasferte e di montaggi viene scelto arbitrariamente dai capi di magazzino, con ritmi e carichi di lavoro spesso insostenibili.

*Questa intervista è stata realizzata dal Collettivo di Giurisprudenza dell’Università di Torino che con questo comunicato esprime solidarietà allo sciopero dei lavoratori.

«È UN LAVORO pesante, ti spacchi letteralmente la schiena. Ho un’ernia che deve essere ancora curata, mi è venuta trasportando carichi pesanti per le scale dei condomini. Ufficialmente però abbiamo un contratto che ci inquadra come lavoratori delle pulizie multiservizi». Oscar, tre figli a carico e un quarto in arrivo, ha 30 anni e da più di quattro lavora sei giorni alla settimana come montatore. Cerca di non assentarsi nemmeno in caso di malattia, altrimenti vedrebbe decurtato lo stipendio dei 400 euro mensili delle trasferte. Chi guida i furgoni denuncia poi guasti frequenti dei mezzi e nessuna manutenzione: «Ero insieme a un collega per un trasporto in montagna ad Aosta – continua Oscar – quando sono scoppiate le gomme del furgone su cui viaggiavamo. Succede spesso, siamo continuamente esposti a situazioni di pericolo».

CON L’APPOGGIO del sindacato Si Cobas e di una rete di attivisti del territorio, il 12 luglio Oscar e altri lavoratori hanno dato inizio a un picchetto davanti al magazzino di Settimo e al deposito di Volpiano, bloccando per due giorni il transito di centinaia di furgoni pronti per la consegna delle merci. Fino a quando sono stati sgomberati all’alba dalle forze dell’ordine, trascinati via di peso e, in alcuni casi, presi a calci per aver opposto resistenza passiva. Per il questore Vincenzo Ciarambino non c’è stato «nessun tipo di violenza fisica», ma i filmati girati sul posto raccontano una realtà diversa.

LO SCIOPERO continua oggi, coinvolgendo anche parte dei lavoratori inizialmente contrari a uno stop dello stabilimento. Ma i furgoni vengono lasciati liberi di circolare, nel rispetto di una tregua raggiunta il 15 luglio, in occasione di un incontro tra le parti convocato d’urgenza dal prefetto. In cambio di un «raffreddamento» delle tensioni, la promessa è di un nuovo incontro giovedì prossimo, durante il quale Veneta Logistic si è detta disponibile a trattare sulle richieste avanzate dai lavoratori e a riconoscere Si Cobas come interlocutore. Per la sindaca di Settimo Elena Piastra, presente al tavolo, il segnale è positivo: «Il vero banco di prova è quello di giovedì, ma l’azienda ha mostrato delle aperture e credo che non si presenterà senza proposte».

Sono rimasti silenti, invece, i rappresentanti di Mondo Convenienza, che ufficialmente è esterna alla controversia pur lucrando lautamente dallo sfruttamento dei lavoratori. «Se decidessero di non agire nei confronti dei loro appaltatori, al danno economico degli scioperi si aggiungerebbe anche quello d’immagine. Per loro è un problema a livello nazionale» commenta l’assessore alle politiche sociali di Torino, Jacopo Rosatelli.

Tra le richieste dei lavoratori ci sono il pagamento degli straordinari, il rispetto delle ore lavorative, l’utilizzo di carrelli elevatori per il trasporto di merci ai piani alti e la regolare manutenzione dei furgoni. Ma soprattutto l’inquadramento come lavoratori della logistica – che porterebbe a un aumento di quasi 500 euro lordi al mese in busta paga – e il riconoscimento della trasferta su base giornaliera invece che mensile. Le premesse sembrano portare in una direzione diversa da quella scelta dall’azienda appaltatrice Rl2 a Campi Bisenzio. «I punti di partenza sono diversi – commenta la sindaca Piastra – Quella è una piccola realtà, a Settimo Torinese c’è lo stabilimento più grande del paese».

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento