È stato lo stesso regista a dare l’annuncio con un messaggio su Instagram nel quale racconta la sua fuga. «Sono grato ai miei amici, ai conoscenti e alle persone che mi hanno aiutato, a volte rischiando la vita, ad attraversare il confine e a mettermi in salvo» si legge nel testo accompagnato da un video che mostra montagne innevate. Rasoulof, il cui nuovo film, The Seed of the Sacred Figue sarà presentato in concorso al Festival di Cannes, era stato condannato mercoledì scorso a cinque anni prigione e alla fustigazione per «collusione contro la sicurezza nazionale».
Il regista sarà dunque presente in persona al Festival – come confermato anche dal suo avvocato.

Rasoulof era stato arrestato nel 2022, le autorità iraniane lo accusavano di avere alimentato le proteste scatenate dal crollo di un edificio nel sud-ovest dell’Iran a maggio dello stesso anno, nel quale erano morte oltre 40 persone. Un gruppo di cineasti iraniani da lui guidati aveva pubblicato una lettera aperta in cui chiedeva alle forze di sicurezza di «deporre le armi» di fronte all’indignazione nazionale contro la «corruzione» e l’«incompetenza» dei responsabili.
Nel gennaio 2023 Rasoulof era stato rilasciato per motivi di salute ma col divieto di lasciare il Paese. Invitato lo stesso anno a far parte della giuria di Cannes non era potuto partire.