Potrebbe esserci l’India fra le prossime mete di papa Francesco. Ieri mattina il pontefice ha ricevuto in Vaticano il primo ministro della Repubblica dell’India, Narendra Modi, che ha ufficialmente invitato Francesco nel Paese. È stato lo stesso capo del governo indiano a darne l’annuncio su Twitter:

«Ho avuto l’opportunità di discutere con il papa una vasta gamma di questioni e l’ho anche invitato a visitare l’India», ha scritto Modi. Nessun cenno da parte vaticana: in un comunicato, particolarmente laconico – ma non deve stupire –, si dice solo che «nel corso di una breve conversazione, ci si è soffermati sui cordiali rapporti intercorrenti tra la Santa sede e l’India».

Da Bombay però il cardinale Oswald Gracias, presidente della Conferenza dei vescovi indiani, dà l’invito praticamente per accettato. Il papa, ha dichiarato Gracias ad AsiaNews (agenzia di informazioni del Pontificio istituto missioni estere), «mi ha sempre detto del suo desiderio di venire. Sarà felice di vedere la fede e la spiritualità di persone di altre fedi. Sarà molto buono per tutti i popoli della nostra amata madrepatria India».

L’invito era stato già avanzato nel 2017, in vista del viaggio di Francesco in Bangladesh e Myanmar nel 2018, ma non era stato possibile accoglierlo. Se ora Bergoglio accettasse, sarebbe il terzo pontefice ad andare in India, dopo Paolo VI (1964) e Giovanni Paolo II (1986 e 1999).

E confermerebbe la proiezione verso Oriente della Santa sede, dopo il forte riavvicinamento alla Cina e, proprio l’altro ieri, il colloquio con il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, che ha incoraggiato il papa a recarsi in Corea del nord: Francesco si è già detto pronto, aspetta solo un invito ufficiale da Pyongyang e da Pechino.